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Naturalmente, il ritorno alla didattica a distanza rischia di abbassare ulteriormente questi numeri, almeno fino a quando quelli del contagio non torneranno a scendere, allentando la paura del bus. I sindacati mettono però le mani avanti. Franco Rolandi, segretario generale della Filt Cgil Abruzzo-Molise, elenca una serie di presunti errori che l'organizzazione di categoria attribuisce sia al governo nazionale che a quello regionale: «E' del tutto evidente spiega il sindacalista che il mix di misure introdotte dal governo per limitare la circolazione, in parte anticipate in Abruzzo dal presidente Marsilio, hanno generato una sensibile contrazione dei viaggiatori trasportati dai mezzi pubblici». Detto questo, l'esponente della Cgil sottolinea la scarsa attenzione riservata agli appelli delle organizzazioni di categoria: «Purtroppo, sin dallo scorso mese di maggio e ben prima della riapertura di tutte le attività, a settembre, le proposte avanzate dai sindacati non sono state mai prese in considerazione».
DIVERSIFICAZIONE Tra queste, la Filt Cgil aveva suggerito una diversificazione degli orari di ingresso e di uscita dagli uffici e dalle scuole per rendere più compatibile il trasporto pubblico con il parco mezzi a disposizione. I sindacati avevano anche sollecitato una cabina di regia con governo e Regioni, mai arrivata. «L'unica richiesta accolta dal governo regionale sottolinea Rolandi è stata quella di intercettare ulteriori mezzi attraverso i bus turistici del settore autonoleggi, notoriamente fermi in assenza di domanda». Ma, come visto, l'altalena dei numeri relativi alla pandemia, accompagnata dai Dpcm di palazzo Chigi sfornati tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, hanno rimescolato più volte le carte.
In realtà, proprio il trasporto pubblico locale ha subito lo stress organizzativo maggiore negli ultimi tre mesi, passando prima dalla capienza al 60% ,secondo le prime intenzioni del governo, all'80% (il Dpcm di ottobre), per precipitare al 50 con l'ultimo provvedimento entrato in vigore oggi
«Tuttavia aggiunge il segretario della Filt Cgil non possiamo tollerare che le aziende di trasporto, a cominciare da quella presieduta da Giuliante, possano approfittare della crisi pandemica per tagliare con l'accetta il trasporto pubblico».
SETTORE Settore strategico che, come ricorda ancora il sindacalista, «continuerà anche in questi mesi a essere finanziato con risorse nazionali e regionali, anche per compensare i minori introiti derivanti dai titoli di viaggio rimasti invenduti». Da qui il rinnovo della vecchia proposta che era già stata avanzata nella primavera scorsa al governo regionale: «Chiediamo l'immediata attivazione di una cabina di regia con la partecipazione dei Comuni e delle parti sociali, al fine di poter programmare le tante situazioni con cui dovremo inevitabilmente a fare i conti una volta cessata l'emergenza sanitaria da Covid-19».
RECOVERY FUND Quindi un'ultima riflessione che porta alle risorse del Recovery fund in arrivo dall'Europa, in buona arte vincolate allo sviluppo dell'economia e della mobilità green: «Sarebbe davvero irrazionale osserva a questo proposito Rolandi - andare in controtendenza, spingendo i cittadini a preferire il mezzo privato in luogo di quello pubblico. Scelta che peraltro finirebbe col penalizzare, ancora una volta, le fasce più deboli».