Data: 27/03/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Il giorno delle proteste. In piazza il mondo della scuola, il settore delle cerimonie e gli addetti delle consegne a domicilio
PESCARA Venerdì di proteste a Pescara. Ieri in tre differenti presidi sono scesi in piazza il mondo della scuola, il settore del wedding e il comparto del delivery.In piazza Sacro Cuore, Priorità alla Scuola ha manifestato per chiedere un ritorno in presenza in sicurezza e in continuità. Docenti e studenti hanno deciso di astenersi per un giorno dalla didattica a distanza per sollecitare l'utilizzo delle risorse del Recovery Fund per il rilancio della scuola pubblica. Sempre ieri mattina, in piazza Salotto, anche il mondo delle cerimonie è tornato a manifestare. Tra tavoli addobbati, abiti da cerimonia, fiori e auto d'epoca, sulle note della marcia nuziale, una coppia di sposi ha sfilato, ma l'abito di lei era nero a lutto. La protesta ha visto compatta tutta la filiera del wedding con atelier, fioristi, agenti di commercio, agenti di viaggi, bomboniere, catering e ristoranti, fotografi e videomaker, intrattenimento e dj, liste nozze, location, gioiellerie, make up e hair styling e wedding planner. Il comparto torna a chiedere la ripartenza. «Il Cts sta lavorando a un protocollo che prevederebbe l'obbligo di tamponi salivari 48-72 ore prima dell'evento, ma anche il raggiungimento di una determinata percentuale di vaccinazioni», sottolinea la promotrice della manifestazione Marina De Bonis, «prima di consentire la ripartenza delle cerimonie, eppure per le crociere è stato ritenuto sufficiente il solo obbligo dei tamponi. Il rischio che salti anche quest'anno è ormai una realtà, con gli eventi rimandati direttamente al 2022». A dare il loro sostegno i consiglieri regionali Guerino Testa e Antonio Blasioli, che hanno garantito l'attivazione di un tavolo di confronto, l'assessore comunale al Commercio Alfredo Cremonese e la Confcommercio che ha annunciato un protocollo d'intesa.
In un terzo presidio ha fatto sentire la sua voce anche il mondo del delivery: i dipendenti delle piattaforme internazionali Glovo, Deliveroo e Just Eat hanno spento palmari e smartphone e hanno detto "no" alle consegne a domicilio. La protesta, organizzata nell'ambito della mobilitazione nazionale denominata "No delivery day", promossa dalla rete "Rider x i diritti" a cui aderisce anche la Cgil, ha coinvolto circa il 30 per cento dei rider dell'area metropolitana. Alcuni di loro si sono dati appuntamento a piazza Salotto per un'assemblea alla quale ha partecipato anche Alessandra Tersigni (Nidil Cgil).
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