Data: 28/08/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Il filobus anche in viale Marconi ma senza i pali e la rete elettrica Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, in Comune si studia come allungare il percorso del mezzo Il piano dell'assessore Mascia: «Dobbiamo portare il collegamento fino a Francavilla»
Cosa dicono i giudici «Corridoio verde della mobilità innovativa per battere lo smog» GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA TVSEI - GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA RETE8 PESCARA Adesso che la filovia sulla strada parco è una certezza, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha ridato il via all'opera pensata nel 1992 e non ancora completata a distanza di 31 anni, in Comune si guarda al futuro riprendendo un'idea del passato. La filovia tra la stazione centrale di Pescara e i Grandi alberghi di Montesilvano era nata con l'obiettivo di allungarsi, a sud, fino al tribunale e all'università d'Annunzio e, a nord, fino a Silvi Marina, oltre a un'intersezione verso l'aeroporto d'Abruzzo. Uno schizzo su carta e niente di più. Ma, adesso, l'assessore ai Lavori pubblici Luigi Albore Mascia dice: «Il lavoro che ci attende non è solo quello di creare le condizioni per la messa in esercizio della filovia anche sino al palazzo di giustizia - mediante il pieno utilizzo del percorso strategico di via Marconi - ma anche quello di intensificare la collaborazione con il ministero delle Infrastrutture per l'approvazione del secondo e del terzo lotto del Brt: il progetto da 61 milioni, già depositato da tempo ai vertici di quel dicastero, consentirà di raggiungere in pochi anni l'obiettivo di congiungere al tracciato esistente anche i comuni di Francavilla al Mare e San Giovanni Teatino».Non sarà affatto facile ottenere 61 quei milioni di euro e poi, se per costruire una filovia su sede riservata ci sono voluti 31 anni, chissà quanti ne servirebbero per un'opera del genere in mezzo alla città. Per questo, in bilico tra necessità finanziarie e mobilità sostenibile, su corso Vittorio e viale Marconi fino all'ateneo e al tribunale potrebbero essere usati proprio i filobus: i mezzi Van Hool da 18 metri per una capienza di 134 passeggeri dovrebbero avere l'autonomia per coprire il percorso e giungere alla stazione di ricarica proprio davanti al palazzo di giustizia. Il sindaco Carlo Masci punta sulle corsie riservate ai mezzi pubblici per aumentarne la velocità e, quindi, l'appetibilità. L'obiettivo è sempre lo stesso: abbattere il traffico privato in entrata in città. E il primo banco di prova ci sarà tra un paio di mesi quando la Tua accenderà la filovia. In media sono oltre 40mila le auto che entrano da Pescara da Montesilvano e l'amministrazione vuole abbattere questo grande numero grazie alla filovia. Ma prima di avviare il collegamento Pescara-Montesilvano, probabilmente una corsa ogni 7 minuti, la Tua dovrà mettere in sicurezza la strada parco attraverso le prescrizioni dettate dal Consiglio di Stato: 9 regole per evitare contatti tra il filobus e i pedoni, i ciclisti e i mezzi privati. Semafori, velocità sotto controllo e barriere anti pedoni sono i punti fermi: «Sul percorso dedicato espressamente al filobus», dice la sentenza, «prevedere "ostacoli" per il camminamento pedonale ossia evitare, in altre parole, che i pedoni siano portati a camminare sui binari del filobus». E ancora: «In presenza di accessi privati (abitazioni) che insistono sul percorso del filobus, prevedere semafori per attraversamento oppure cartelli che inibiscano attraversamento dei binari del tram».
Cosa dicono i giudici «Corridoio verde della mobilità innovativa per battere lo smog» La strada parco era nata, nel corso degli anni Novanta, per ospitare la filovia. Lo afferma la sentenza del Consiglio di Stato che parla di «un'irreversibile destinazione». Per anni e anni, la lingua d'asfalto tra via Pellico, a Pescara, e viale Europa, a Montesilvano, è stata adottata dai cittadini. I giudici però ricordano: «Le amministrazioni comunali di Pescara e Montesilvano hanno sempre destinato l'area di sedime della strada parco alla realizzazione di un sistema innovativo di trasporto pubblico locale a basso impatto ambientale per il collegamento Pescara-Montesilvano. Dunque», prosegue la sentenza, «all'area pubblica stradale (ricompresa nel demanio accidentale comunale) è stata ormai assegnata, sin dal 1999, un'irreversibile destinazione di "corridoio verde" ossia a mobilità innovativa e sostenibile al fine di contrastare l'elevato tasso di inquinamento urbano derivante dall'ingente volume di traffico veicolare anche a tutela della salute pubblica». Secondo il Consiglio di Stato, che ha ribaltato la precedente sentenza del Tar di Pescara che aveva sospeso i lavori per la sicurezza a rischio, «il progetto soddisfa, comunque, un'esigenza collettiva relativa alla mobilità sostenibile di rilevante interesse pubblico». La sentenza dice anche che l'avvio del filobus non pregiudica gli altri usi della strada parco: «L'utilizzo della strada quale percorso ciclo-pedonale non è affatto impedito ma anzi garantito e reso ancor più sicuro ad opera dell'intervento filoviario che si intende realizzare».
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