Data: 01/06/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Il caso della ferrovia in Consiglio. Il sindaco di san giovanni teatino: «Progetto da cambiare»
SAN GIOVANNI TEATINO Il raddoppio della linea ferroviaria tra Pescara e Roma ha tenuto banco nel consiglio comunale di San Giovanni Teatino, con l'appello del sindaco Giorgio Di Clemente a fare fronte comune per impedire che il progetto proposto da Rfi possa intaccare il centro cittadino.Di Clemente ha chiesto alla politica locale, ma soprattutto a quella regionale, di intercedere con Ferrovie, per arrivare alla modifica del disegno tanto richiesta, e per la quale il Comune ha già presentato un suo progetto curato dall'ingegner Ivo Vanzi. «Chiediamo alla politica, intesa a 360 gradi, di prendere una posizione nei confronti del progetto di raddoppio del tracciato ferroviario, per arrivare a una riformulazione del disegno che altrimenti andrebbe a compromettere non solo la vita di San Giovanni Teatino, ma dei tanti comuni che andrà a toccare lungo il suo percorso» spiega il primo cittadino. Che poi prosegue: «Nessuno è contro il progetto, ma è necessario rivederlo. Abbiamo proposto un'alternativa che prevede lo spostamento della stazione davanti all'ingresso passeggeri dell'aeroporto rispetto al punto in cui è prevista ora, cioè in corrispondenza dell'ex caserma militare. Insistiamo nel chiedere l'interramento, almeno del tratto che attraversa il centro di Sambuceto e lungo circa un chilometro, comprese le rampe di accesso e di uscita. Inoltre abbiamo proposto lo spostamento più a ovest del punto di manovra dei treni, dove verrebbe a innestarsi il nuovo binario. Rfi sostiene che queste modifiche comporterebbero ulteriori costi e demolizioni, ma i nostri studi dicono che così non è».«Dopo l'ultimo incontro a Roma con il commissario Vincenzo Macello», va avanti il sindaco, «siamo rimasti che ci saremmo rivisti, ma fin qui non sono stati fissati nuovi appuntamenti. Occorre capire quale sia la reale volontà delle parti, perché continuare la discussione per fare un passo avanti e uno indietro non porta da nessuna parte. La nostra idea è quella di aprire il dibattito pubblico, dopo che sarà stato attentamente valutato il progetto da noi proposto, in modo che quella possa diventare un'occasione di confronto e non di scontro. Mi sono già incatenato una volta e sono pronto a rifarlo. Per difendere la gente del nostro territorio andremo a Roma, all'Aquila e ovunque serva».
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