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Data: 28/10/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Il caro-pedaggi sbarca in consiglio A24 e A25: un documento dice no agli aumenti, domani sarà votato da maggioranza e opposizione

 Salassi tariffari e messa in sicurezza dell’A24 e l’A25 approdano domani in consiglio regionale all’Aquila dove, questa volta, maggioranza di centrodestra e opposizione di centrosinistra e M5S sembrano orientate a remare verso la stessa direzione. Quella scongiurare gli aumenti autostradali (il 30 novembre scatta il nuovo balzello di quasi il 20% se non arriverà alcuna svolta) e reclamare i fondi pubblici per l’ammodernamento dell’importante infrastruttura che collega l'Abruzzo al Lazio. La Regione, quindi, si prepara a fare fronte comune, e non potrebbe essere altrimenti, per spingere il governo Conte bis a bloccare le tariffe e ad aprire i cordoni della borsa per l’A24/25. Il documento targato centrosinistra - in gestazione sin dai tempi del governo gialloverde - inserito dal presidente dell’Emiciclo, Lorenzo Sospiri, nell’ordine del giorno nel consiglio regionale che domani partirà alle 11, sarà sicuramente uno dei temi più importanti dell’assise. Per centrare l’obiettivo in versione condivisa la maggioranza di centrodestra e i gruppi di opposizione stanno limando gli ultimi dettagli del documento finale. Poi si andrà in aula per il voto dove, al momento, non risultano però invitati i primi attori della battaglia contro i maxi aumenti autostradali, i sindaci abruzzesi (e laziali) scesi sul campo di battaglia dal gennaio 2018, senza distinzioni di bandiere e con un unico obiettivo da raggiungere: fermare la mannaia degli aumenti e spingere il nuovo ministro dei trasporti, Paola De Micheli (come avevano già fatto con Graziano Delrio e Danilo Toninelli) a traghettare in porto il nuovo Pef (piano economico finanziario) che vede il governo italiano e l’Unione Europea in lite e la società concessionaria, Strada dei Parchi, che finora si è sobbarcata l’onere dei rinvii degli aumenti, in attesa. Nell’ultimo incontro a Roma, la delegazione dei sindaci, seppur non soddisfatta del risultato, ha concesso al ministro dem un po' di tempo per sbrogliare la matassa con l’Ue e far decollare il Pef da 3 miliardi e 100 milioni prima del 30 novembre. Il faccia a faccia si è chiuso con l’impegno di De Micheli a riconvocare il tavolo prima della scadenza della moratoria dei pedaggi, altrimenti ripartirà la lotta. Ma nella partita entra anche la Regione.


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