SULMONA«La dura verità è che per la Roma-Pescara nel Recovery Plan sono stanziati solo 620 milioni». A denunciarlo è Franco Iezzi, presidente dell'associazione Ars, che torna a parlare del grande progetto di velocizzazione della linea ferroviaria che collega l'Abruzzo con la capitale all'indomani dell'annuncio del presidente del congilio Mario Draghi riguardo al finanziamento dell'alta velocità in Italia. Il premier Draghi ha ricordato che il Piano e il Fondo complementare prevedono investimenti per oltre 15 miliardi sulle linee ad alta velocità, tra cui c'è anche la Roma-Pescara.Iezzi, che già un mese fa aveva lanciato un appello ai parlamentari abruzzesi chiedendo loro di interessarsi al progetto di velocizzazione della linea, ha ricordato che il finanziamento di 620milioni di euro per la Roma-Pescara equivale a «meno del 10% del presunto costo complessivo dell'opera, pari a 6,5 miliardi». Secondo il presidente dell'associazione Ars, le prospettive per la velocizzazione della linea ferroviaria tra Abruzzo e Lazio cambieranno radicalmente. E non in meglio. «Entro il 2026 dovranno essere realizzati quattro lotti che non comporteranno alcuna significativa riduzione dei tempi di percorrenza», chiarisce il presidente Iezzi, da sempre molto attento a questo progetto strategico per l'intero Abruzzo e per il suo sviluppo economico futuro, «del finanziamento dell'intera opera non si ha nemmeno una lontana previsione; in ogni caso, per la completa realizzazione dell'opera, saranno necessari non meno di 20 anni».Per Iezzi, quindi «se tutto va bene nel 2040 avremo una tratta ferroviaria obsoleta, tecnologicamente superata, che sarà costata almeno 7 miliardi. Tutto questo per avere un risparmio di tempo di circa un'ora da Pescara».