Data: 21/03/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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I corrieri nella gincana del traffico «Rischio multe sempre in agguato»
Sciamano come zanzare impazzite tra i dedali di vie del centro. A pranzo solo un panino, continuamente sotto stress e alla guida di furgoni che spesso beccano multe per aver superato i limiti di velocità. Sono i corrieri, impiegati nella logistica, nelle consegne e nel trasporto merci. Giovani e meno giovani, come Giuliano di 59 anni che pensa di andare in pensione con questo mestiere. Sono però poco sindacalizzati come spiega la Filt-Cgil. In divisa, rossa o grigia, con lo sguardo fisso al transpallet colmi di scatole di cartone non li trovi mai al bar. Difficili da intervistare, in genere evitano di rilasciare dichiarazioni. Il passo è affrettato: «Per questo sono senza grasso» si schernisce Roberto di 57 anni. «Lavoro dalla mattina alle otto fino alle sei del pomeriggio, sempre di corsa. Magno, dormo e lavoro, tanto lavoro». La vita famigliare è sacrificata. Si lamenta perché trova gli stalli per carico-scarico merci sempre occupati, del resto il refrain di tutti i suoi colleghi, la loro maledizione. Si stupisce perché per accedere agli stalli di Via della verdura deve oltrepassare il varco della Ztl che però è off-limits per loro, come tutta Piazza Martiri della Libertà e Corso San Giorgio. Vale la pena fare questo lavoro? «Sì, solo se si trovano i parcheggi» ride Roberto.
Un corriere circumnaviga un isolato per minuti e minuti: il gomito fuori dal finestrino e tanta pazienza. Lorenzo ha 23 anni e trova il tempo per il suo hobby: «Il pugilato ma solo il sabato e la domenica». Lui si mette a bordo del furgoncino perché alla fine «pagano bene...e la fidanzata non mi reclama più di tanto». Il claim nella fiancata del mezzo recita: «FedEx the world on time» che chiosa il suo affannarsi. Poi c'è un altro giovane che giunge dal quartiere Romanina della Capitale (ne giungono diversi da questa città). Il brutto del suo lavoro è: «Quando piove». Comunque aggiunge che «pagano bene». Lui con la Sda asserisce che è «quello che trotta di più».
Le aziende poi paiono avere nomi di origine anglosassone che incarnano tutte la velocità, come Express delivery. È tutt'un clacsonare in centro la mattina. «Com'è la mia vita?» si domanda un albanese al lavoro da tre mesi: «Dalle otto alle diciassette» si risponde. Giuliano Di Giuseppe ha invece 59 anni: «Mia moglie Antonella una santa donna, mi attende a casa per le otto o per le nove, molto paziente, a pranzo solo un panino e poi via di nuovo a consegnare. Un po' di divano a casa e poi mi addormento stravolto. La sua vita è al ritmo del "è sempre tardi". Dice di avere "un angelo custode" perché non ha preso multe. «Penso di andare in pensione con questa divisa» chiude Giuliano da San Benedetto del Tronto.
Alla Cgil, Maurizio De Iuliis della Filt, è rammaricato del fatto che in questo settore in rapida espansione ci sia poca sindacalizzazione «soprattutto con l'esplosione dell'e-commerce c'è tanta precarietà. Il problema maggiore sono i ritmi di lavoro, gli algoritmi impongono condizioni di lavoro esasperati e mettono in diversi casi i lavoratori a rischio sicurezza».
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