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Data: 10/10/2021
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

I barbari No pass invadono la Capitale Devastata la Cgil. Condanna di Draghi: violenze vergognose Il Colle chiama Landini. «Piena solidarietà» del premier alla Cgil Dal Pd a FdI, i partiti condannano i disordini.
Ma Salvini e Meloni: Lamorgese se ne vada La ministra: negli scontri carica eversiva

ROMA Fermi in quella piazza che era stata loro concessa, dopo il preavviso comunicato in Questura, ci sono rimasti meno di un'ora. L'intento era chiaro ma è stato sottovalutato. E quella che doveva essere una protesta statica si è trasformata in una guerriglia urbana tra le strade del centro di Roma come non se ne vedevano da tempo. Dal dissenso al Green pass che doveva - ancora una volta - essere espresso da un palco in una piazza si è passati in un attimo al lancio di bombe carta, fumogeni, bottiglie di vetro, bastoni e pezzi di ferro contro lo Stato.
LA RICOSTRUZIONE Poco dopo le 16 i manifestanti da piazza del Popolo decidono di muoversi, sono capitanati dal movimento Io Apro - che lancia perfino una diretta social annunciando lo show - ma anche da Forza Nuova. Tra le chat di Telegram si legge: «Stasera ci prendiamo Roma». In piazza c'è sempre lui, Giuliano Castellino - che verrà portato via in serata dalle forze dell'ordine e fermato in Questura - insieme al suo entourage che spinge e fomenta. Così in poco tempo l'onda di persone - almeno 6 mila - inizia a sfilare per i lunghi viali di Villa Borghese. Puntano al centro e le forze dell'ordine non riescono a contenerle. Arrivati a Porta Pinciana i manifestanti si dividono: una parte assalterà la sede della Cgil, colpevole, secondo questo manipolo di esaltati, di non difendere i lavoratori che saranno obbligati dal 15 ottobre a presentare il Green pass in tutti i posti di lavoro pubblici o privati. Distruggeranno portoni, finestre e sistemi di video sorveglianza nella speranza di cancellare ogni ripresa. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprimerà la propria solidarietà al sindacato, telefonando al segretario nazionale Maurizio Landini e lo stesso farà il presidente del Consiglio Mario Draghi: «I sindacati sono un presidio fondamentale di democrazia e dei diritti dei lavoratori. Qualsiasi intimidazione - si legge in una nota di Palazzo Chigi - nei loro confronti è inaccettabile e da respingere con assoluta fermezza». L'altro fronte invece prosegue dritto lungo via Veneto. Ed è qui, quando il gruppo arriva ai piedi di piazza Barberini, che partono i primi disordini ed esplode la violenza. «Libertà, Libertà», gridano i manifestanti che a volto coperto afferrano bottiglie e tutto quello che gli capita a tiro iniziando a lanciarli contro le forze dell'ordine che rispondono con i lacrimogeni.
LA PAURA I commercianti si barricano nei negozi, i turisti e le famiglie a passeggio per il centro della Capitale, in quello che doveva essere un normale sabato di ottobre, chiedono di entrare per mettersi al riparo. Poi ci sono le deviazioni che diventano difficili da controllare: via Sistina viene presa di mira da un gruppo di rivoltosi, alcune vetrine dei locali vanno in frantumi. Non c'è modo di fermarli e loro continuano la discesa. L'obiettivo adesso è chiaro: puntano ad arrivare a piazza Montecitorio e il corteo sfila su via del Tritone. Metro dopo metro la situazione diventa sempre più incandescente, aumentano le bombe carta e aumenta di riflesso la risposta con i lacrimogeni. L'aria è quasi irrespirabile. Jared Leto, cantante dei 30 Seconds to Mars e premio Oscar, posta su Instagram: «Asfissiato dai lacrimogeni». Un agente di polizia viene ferito. Le stesse scene si replicano a Milano dove sempre altri manifestanti contro il certificato verde provano a sfondare i cordoni delle forze dell'ordine per accedere alla stazione Centrale e bloccare il traffico. Partono le cariche qui come a Roma. A piazza Colonna un blindato viene piazzato davanti all'ingresso principale di Palazzo Chigi, non esiste memoria recente che ci possa far ricordare quest'immagine. I manifestanti vengono respinti con gli idranti e i primi rivoltosi vengono fermati, caricati e portati in Questura. A fine serata il conto sarà elevato: più di quindici le persone identificate, sei gli arresti. Ma loro non demordono e oltre alla guerriglia su largo Chigi ne scatta un'altra su via del Corso raggiunta da altri manifestanti che di fatto hanno invaso le vie del Centro della Capitale. Le persone afferrano sampietrini e pale da un vicino cantiere stradale, riparte l'attacco: sono le 21. Montecitorio è circondato ormai da ore. Dal mondo politico arriva la forte condanna bipartisan ma in piazza c'è di tutto: estremisti di destra, persone che si definiscono anarchiche, giovani dei centri sociali che accusano il governo di violare le libertà individuali mentre loro, i manifestanti, si sentono autorizzati per più di quattro ore a tenere in pugno con la violenza Roma e Milano.

Condanna di Draghi: violenze vergognose Il Colle chiama Landini. «Piena solidarietà» del premier alla Cgil Dal Pd a FdI, i partiti condannano i disordini.

ROMA «Squadrismo fascista. Delinquenti, non manifestanti». E' unanime la condanna dell'assalto dei No Green pass al cuore della Capitale. Palazzo Chigi assediato, la sede della Cgil violata e invasa, i blindati della polizia presi d'assalto, i giornalisti aggrediti, innescano le reazioni delle forze politiche e del governo. Anche quella di Matteo Salvini (con toni diversi) e di Giorgia Meloni, che coglie l'occasione per attaccare la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese mentre la Lega ne chiede le dimissioni. Non tarda la risposta della responsabile del Viminale: le forze di polizia «hanno agito con equilibrio e professionalità» in una giornata difficile in cui ci sono stati «intollerabili atti di violenza anche contro sedi delle istituzioni» in cui si è ravvisata una «inquietante carica eversiva».
Nei minuti in cui la sede della Cgil è ancora ostaggio dei No pass, Mario Draghi telefona al segretario Maurizio Landini per «esprimere la piena solidarietà del governo»: «I sindacati sono un presidio fondamentale di democrazia e dei diritti dei lavoratori. Qualsiasi intimidazione nei loro confronti è inaccettabile e da respingere con assoluta fermezza». Il premier, mentre anche il capo dello Stato chiama Landini per esprimergli solidarietà, inoltre «condanna le violenze», in quanto il «diritto a manifestare le proprie idee non può mai degenerare in atti di aggressione e intimidazione». E tira dritto: «Il governo prosegue nel suo impegno per portare a termine la campagna di vaccinazione contro il Covid e ringrazia i milioni di italiani che hanno già aderito con convinzione e senso civico».
LANDINI: SQUADRISMO FASCISTA
Negli istanti si fa sentire Landini: «L'assalto alla sede della Cgil nazionale è un atto di squadrismo fascista. Un attacco alla democrazia e a tutto il mondo del lavoro che respingiamo. Nessuno pensi di far tornare il nostro Paese al ventennio fascista». Solidarietà anche da Sbarra e Bombardieri. Cgil, Cisl e Uil organizzano per sabato 16 ottobre a Roma, «una grande manifestazione nazionale e antifascista per il lavoro e la democrazia».
In campo scende l'intero governo. «Quanto accaduto è squadrismo inaccettabile. Esprimo la mia solidarietà alla Cgil e alle forze dell'ordine per le violenze», dice il ministro della Salute Roberto Speranza, mentre il responsabile dem al Lavoro Andrea Orlando ricorda preoccupato: «Con l'attacco alle sedi sindacali si aprì nella storia del nostro Paese uno dei suoi capitoli più foschi e drammatici. Non consentiremo in alcun modo che questo si ripeta». Al coro si uniscono i 5Stelle con il ministri Luigi Di Maio (Esteri) e Federico D'Incà (Parlamento): «Questi non sono manifestanti, sono delinquenti. Basta con questa violenza inaudita. Dura anche la reazione delle ministre di Forza Italia Mariastella Gelmini e Mara Carfagna. «Manifestare è una cosa, attaccare la polizia, assaltare la sede di un sindacato, provare a raggiungere Palazzo Chigi è ben altro. La risposta sarà intransigente», dice la prima. E la Carfagna: «In Italia non c'è posto per la violenza e la devastazione dei No Green pass, una minoranza che non rappresenta il sentire della stragrande maggioranza dei cittadini».
Intervengono anche i presidenti di Senato e Camera Elisabetta Casellati e Roberto Fico, il leader M5S Giuseppe Conte che parla di «derive molto preoccupanti». Più duro il segretario del Pd, Enrico Letta: «Solidarietà alla Cgil e alle forze dell'ordine per gli attacchi squadristi. Inaccettabile quel che sta accadendo. Il Paese tutto risponda unito a queste degenerazioni intollerabili. È l'ora di sciogliere Forza Nuova». E Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia: «Non c'è spazio nel nostro Paese per i violenti. Ciò che accade a Roma è inaccettabile».
MELONI E SALVINI IN EXTREMIS Poi, dopo che numerosi esponenti dem come Francesco Boccia, le capogruppo Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Federico Fornaro e Loredana De Petris sollecitano Salvini e Meloni a «uscire dall'ambiguità» e a «condannare lo squadrismo», a sera si fanno sentire i due leader sovranisti strizzando l'occhio ai manifestanti, ma stroncando i violenti. Dice il segretario della Lega: «Solidarietà alla Cgil, la violenza non è mai giustificata. Sono vicino a lavoratrici e lavoratori che difendono, pacificamente, i loro diritti e le loro libertà». E Meloni: «A Roma viste immagini vergognose. Totale vicinanza alle forze dell'ordine e piena solidarietà a Landini. Solidarietà anche a migliaia di manifestanti scesi in piazza per protestare legittimamente e di cui nessuno parlerà per colpa di delinquenti che usano ogni pretesto per mettere in atto violenze gravi e inaccettabili». Segue l'attacco alla Lamorgese: «Lascia sbigottiti la totale mancanza di controllo e prevenzione da parte del ministero dell'Interno, la conferma dell'inadeguatezza del ministro degli Interni». Poco dopo fonti della Lega, da sempre contro Lamorgese, fanno sapere che la ministra «deve dimettersi per totale incapacità». Ma Draghi si schiera, con il ministro D'Incà, a fianco della ministra: «Chi in queste ore attacca Lamorgese indebolisce le forze dell'ordine e non contribuisce a rasserenare il clima. In questo momento serve unità e non pericolosi distinguo i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti».

10 ottobre 2021 il messaggero Page 1

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