L'AQUILA Come ha detto in prima persona anche il governatore abruzzese, Marco Marsilio, il primo giorno con l'obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro è trascorso senza particolari problemi. I maggiori disagi hanno riguardato quelle persone alle prese con situazioni ancora non perfettamente normate, come ad esempio chi, avendo ricevuto la prima dose di vaccino nelle ultime ore o nei giorni scorsi, non è ancora in possesso del certificato, così come chi beneficia delle esenzioni. In regione sono circa 100 mila le persone in età lavorativa non vaccinate. In media, prima della questione Green pass, venivano effettuati circa 8 mila tamponi giornalieri. Se fossero 70-80 mila le persone costrette al test ogni due giorni, ne sarebbero necessari circa 240 mila a settimana, ovvero 35 mila al giorno. Numeri insostenibili. Per il momento le cifre diffuse ieri parlano di un raddoppio: ieri 10.577 contro i 4.336 del giorno precedente. Tua, la società unica del trasporto regionale, ha fatto sapere che una trentina di autisti, tutti dell'area metropolitana Chieti-Pescara, ha dichiarato di non essere in possesso del certificato verde. Per questa ragione sono stati lasciati a casa, ma l'azienda è stata in grado di sopperire alle carenze rimodulando il servizio e senza tagliare alcuna corsa. Nelle altre zone d'Abruzzo questo fenomeno non si è verificato: un solo autista ha fatto questa richiesta nell'Aquilano e due nel Teramano. L'azienda è già corsa ai ripari con delle convenzioni per l'esecuzione dei tamponi: già 7-8 autisti hanno segnalato di averlo fatto e dunque torneranno in servizio.
LE TESTIMONIANZE Un farmacista di Pescara racconta che «sono esclusivamente le persone non vaccinate ad aver bisogno del Green pass per andare al lavoro». I problemi, in questo senso, non mancano. Si sono create code anche lunghe in alcuni punti e l'impressione è che il sistema non possa reggere un urto del genere. Non è mancato, infatti, chi, arrivando al venerdì, ha deciso di evitare di andare al lavoro per saltare tutto il weekend e, magari, cominciare la routine del tampone solo da lunedì. Per questo nei prossimi giorni il quadro sarà più chiaro. Anche nelle grandi aziende le cose sono andate piuttosto bene, magari con qualche file in più per le verifiche all'ingresso ma nella quasi totalità dei casi il lavoro è cominciato in orario.
ESERCENTI In un quadro per lo più sereno, sono poche le attività costrette a tenere le saracinesche abbassate, come conferma il presidente di Confcommercio Abruzzo, Roberto Donatelli: «Una percentuale molto bassa non ha potuto riaprire questa mattina, parliamo dell'1% circa del totale. Il problema è meramente temporaneo, perché si tratta di titolari di attività che hanno deciso di chiudere per avere il tempo di mettersi in regola. Per il resto non abbiamo riscontrato grandi criticità, questo anche perché la maggior parte delle persone, soprattutto chi lavora nel mondo del commercio, sa che l'unico modo per scongiurare un altro lockdown e altre chiusure è vaccinarsi o comunque rispettare le regole. La vaccinazione per i titolari di attività commerciali è arrivata a toccare il 90%».
CATEGORIE «Il primo giorno di green pass è andato bene, non abbiamo riscontrato difficoltà o criticità particolari», sottolinea il segretario generale della Cgil Abruzzo-Molise, Carmine Ranieri, che ieri ha accompagnato il numero uno della Cgil, Maurizio Landini, nel corso di una visita agli stabilimenti Riello e Brioni, le cui vertenze saranno sul tavolo del Ministero per lo sviluppo economico già nei prossimi giorni. «Situazione sotto controllo» anche secondo Marco Fracassi, presidente di Confindustria Abruzzo, che aggiunge: «Non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione, nessuna criticità. Il sistema dell'industria ha risposto in maniera propositiva in un momento estremamente delicato». Intanto ieri sono emersi 42 nuovi casi positivi, con un deceduto (nell'Aquilano). 48 pazienti sono ricoverati in area medica (-1) e 5 in terapia intensiva (invariato).