Nicola Grifone (Filt-Cgil), Nicola D’Angelo (Fit-Cisl) e Maurizio Pasqualone (Faisa-Cisal) si dichiarano “profondamente indignati a causa dell’atteggiamento finalizzato solo a guadagnare tempo che l’azienda ha adottato nei confronti delle parti sociali, non facendo altro che ledere la dignità e la fiducia di tutti quei lavoratori che ci hanno conferito mandato a trattare. Mesi spesi per cercare in tutti i modi di trovare una soluzione e per ottenere, alla fine, una proposta transattiva addirittura inferiore al 20 per cento delle competenze che da sempre venivano corrisposte in busta paga, e pertanto inaccettabile”. Nei prossimi giorni le organizzazioni sindacali i recheranno dal prefetto di Chieti e ricominceranno a scioperare.
“Auspichiamo che l’amministrazione comunale, che in campagna elettorale ci definiva vittime di un’azienda prepotente, e anche la Regione Abruzzo intervengano in nostro aiuto come è stato fatto per la città de L’Aquila. Non è accettabile – concludono - che a pagare il prezzo più alto siano sempre i lavoratori più fragili e più deboli, che nonostante le gravissime difficoltà, continuano encomiabilmente a svolgere il proprio dovere”.