PESCARA Incertezza, confusione scaturita dalla mancanza di regole chiare, mentre governo e Regioni continuano a parlare linguaggio diversi. A due settimane dalla riapertura delle scuole, l'Abruzzo non si sottrae a questo clima di caos. Questione che chiama in causa soprattutto l'organizzazione del trasporto pubblico. Nel pomeriggio di ieri il presidente di Tua, Gianfranco Giuliante, ha convocato l'ennesimo vertice in azienda per capire come muoversi. «Intanto spiega il primo dato è che ci troviamo a 14 giorni dall'inizio di apertura delle scuole senza sapere come muoverci, visto che in sede di Conferenza Stato-Regione si è deciso di prendersi ancora qualche giorno per riflettere».
Giuliante chiede: «Perché ci si è ostinati sulla data del 14 settembre per l'apertura delle scuole, quando tre giorni dopo si dovranno richiudere per le amministrative e il voto sul referendum? Tra l'altro osserva ancora il presidente di Tua andando incontro a una doppia spesa per la sanificazione dei locali». Ma la questione più seria da affrontare per il trasporto pubblico locale è un'altra: «Con le attuali norme in vigore non siamo in grado di capire quanti potranno essere gli utenti trasportati e questo impedisce l'organizzazione del servizio. L'ultimo Dpcm consente di fare viaggiare sui mezzi Tua il 60% dei passeggeri, rispetto ai posti disponibili. Poi ricorda il presidente di Tua - si è aggiunta la cosiddetta verticalizzazione nella disposizione dei passeggeri, al fine di evitare ulteriori contatti. Peccato continua Giuliante - che questo riduca la capienza al 35% su ogni nostro mezzo. Così, capiamo bene che se non sappiamo quanti passeggeri sarà possibile trasportare, non possiamo prevedere neanche il numero dei bus necessari per i pendolari. Anche facendo riferimento al remoto, ai dati dello scorso anno, questo calcolo è difficile in assenza di direttive chiare da parte del governo. Tra l'altro, non sappiamo ancora quanti continueranno a servirsi dei mezzi pubblici nella situazione di emergenza in cui ci troviamo».
INTERROGATIVI Quindi, che si fa? «Intanto non si capisce perché l'apertura delle scuole non venga rinviata almeno a dopo le elezioni. Ma se la situazione dovesse rimanere questa aggiunge il presidente di Tua - per garantire il servizio dovremmo acquistare da 300 a 400 nuovi bus. Evenienza da escludere, sia per ragioni economiche che di mercato».
C'è però un'altra carta da giocare, che l'azienda del Tpl regionale è pronta a mettere sul tavolo: «Per fortuna - ricorda Giuliante - abbiamo una gara aperta, ma anche con gli ultimi mezzi acquistati, tra nuovi e usati, non ce la facciamo. In questi giorni è stato pubblicato un nuovo bando di Tua con cui si cerca di mettere in circolazione 280 autobus attraverso i vettori privati per la esternalizzazione del servizio. Si tratta di una gara molto vantaggiosa per il privato, ma siamo anche convinti che non tutti risponderanno. Insomma, non contiamo in una adesione massiccia». Intanto la società ha chiesto alle scuole di tutte le province di differenziare almeno gli orari ingresso. «Ma anche qui osserva Giuliante le risposte sono arrivate solo da alcuni istituti del teramano».