Condividi: Bookmark and Share
Stampa:
Data: 22/10/2019
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA
    CORRIERE DELLA SERA

Germania, allarme Bundesbank: potrebbe essere già in recessione, età pensione va alzata oltre i 69 anni

L’economia tedesca potrebbe essere già entrata in recessione, anche se non profonda. Lo dice la Bundesbank, la banca centrale tedesca, secondo cui «il prodotto interno lordo potrebbe essersi ridotto nuovamente nel terzo trimestre del 2019» dopo il -0,1% del secondo trimestre, con l’export che continua a soffrire e gli indicatori di fiducia che non fanno intravedere una svolta immediata. Un Paese entra in «recessione», dal punto di vista tecnico, quando per due trimestri consecutivi il Pil si contrae. Proprio quello che potrebbe accadere alla Germania.

Recessione «soft»

Tuttavia, nel caso tedesco, «Una recessione nel senso di una calo significativo, diffuso su vasta scala, prolungato delle prestazioni economiche con capacità macroeconomiche non utilizzate, finora non si profila», scrive la Bundesbank.
«Le prestazioni economiche tedesche potrebbero, però, essere leggermente ridotte nel terzo trimestre del 2019», si legge nel bollettino. «La ragione principale è il proseguimento del rallentamento nell’industria orientata all’export», continua il report. La forza del mercato interno non da segni di debolezza e «il rallentamento dell’economia ha lasciato finora tracce molto limitate sull’occupazione» e «le prospettive di reddito per i consumatori rimangono vantaggiose».

Età pensione dovrà essere rialzata oltre 69 anni

Al tempo stesso, la Buba lancia l’allarme anche sulle spese dello Stato, in particolare sulla previdenza: «L’età per la pensione di anzianità in Germania dovrà essere elevata a 69 anni e 4 mesi d’età», sostiene la Bundesbank nel suo rapporto mensile. Il calo delle nascite e la pressione demografica, spiega la Buba, sottoporranno il sistema previdenziale «a forti pressioni in futuro, specie a partire la 2020». L’ultima riforma previdenziale in Germania risale al 2012 e ha elevato progressivamente a partire dall’inizio del 2030 l’età pensionabile da 65 a 67 anni. L’istituto però ritiene che questa riforma non sarà sufficiente e che i lavoratori attivi nati nel 2001 dovranno maturare la pensione di anzianità solo a 69 anni e 4 mesi. Oltre ad alleviare i conti dei fondi pensione, un tale aumento «migliorerebbe il potenziale economico attraverso una maggiore occupazione» e «migliorerebbe la base imponibile e i contributi sociali», afferma la Bundesbank.


www.filtabruzzomolise.it ~ cgil@filtabruzzomolise.it



 
Federazione Italiana Lavoratori Trasporti CGIL AbruzzoMolise - Via Benedetto Croce 108 - 65126 PESCARA - Cod. Fisc.: 91016710682 - mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
1510027