Data: 19/04/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Gasdotto in Abruzzo e fotovoltaico per diventare l'hub energetico Ue
ROMA È il piano per tradurre in realtà la transizione ecologica delle aziende italiane. Ma soprattutto l'occasione di fare dell'Italia l'hub energetico europeo, come spera la premier Giorgia Meloni. Il Repower Eu è molto più di un semplice capitolo aggiuntivo del Pnrr. Agli occhi del governo, è l'ultimo treno per diversificare le fonti energetiche del Paese e tagliare definitivamente i ponti con i rifornimenti dalla Russia.
Stando alle stime dell'esecutivo, il "Pnrr green" italiano può valere fino a 20 miliardi di euro. E servirà a finanziare, con risorse a fondo perduto e prestiti, incentivi per le imprese e al tempo stesso le grandi infrastrutture delle aziende energetiche a controllo pubblico.
LE OPERE - È il caso del completamento della Linea Adriatica, il gasdotto di Snam tra Abruzzo e Umbria che con i nuovi fondi può allargarsi e trasportare dal Sud al Nord del Paese i flussi energetici dal Mediterraneo. Intercettando così la dote raddoppiata di gas dall'Algeria, ormai primo partner energetico dell'Italia, così come il gas che arriva dall'Azerbaijan in Puglia attraverso il Tap. Un ponte per esportare poi il metano al resto dei Paesi europei.
Sono diverse le partecipate italiane che hanno prenotato una quota del Repower per finanziare progetti energetici. Le sta incontrando in queste settimane il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto per disegnare la mappa dei progetti green. Enel potrebbe far includere nel piano il rigassificatore fisso di Porto Empedocle e forse chiedere di co-finanziare con i fondi europei una seconda fabbrica di pannelli fotovoltaici avanzati sul modello di quella avviata a Catania. Anche Snam è in lizza per finanziare con le risorse Ue un terzo rigassificatore galleggiante da circa 400 milioni di euro dopo quelli di Piombino e Ravenna, e la stessa richiesta potrebbe partire da Iren e Sorgenia per il progetto a Gioia Tauro. E ancora, porta la firma di Snam ed Eni un progetto di cattura della CO2 negli impianti di stoccaggio e trasporto dei giacimenti esausti vicino Ravenna. Da Terna arriva invece la richiesta di un co-finanziamento per rafforzare le capacità di trasmissione dell'elettricità verso nord dai campi solari nel Sud Italia e in Nord Africa.
FAMIGLIE E AZIENDE - Fin qui i progetti delle aziende all'esame del governo. Tenendo conto delle risorse disponibili ma anche del cambio della governance intercorso con il nuovo giro di nomine ai vertici delle partecipate. Un'altra parte del Repower italiano servirà a finanziare incentivi e agevolazioni per le aziende alle prese con la transizione ecologica. Solo dal ministero delle Imprese e il made in Italy guidato da Adolfo Urso sono stati richiesti circa 7 miliardi di euro del Repower da destinare alle imprese. Due miliardi per incentivi utili alla decarbonizzazione della produzione e per l'acquisto di tecnologie green come pannelli solari, turbine eoliche ed elettrolizzatori. Altri quattro per finanziare il piano Transizione 5.0 con un credito di imposta per gli investimenti ecologici e digitali. Nel menù in via di definizione tra i ministeri che si occupano di energia ci sono anche aiuti alle famiglie contro la crisi energetica. Sono allo studio del Mase, il dicastero guidato da Gilberto Pichetto che gestirà gran parte dei progetti per il Repower Eu. Tra questi crediti di imposta per migliorare le classi energetiche degli immobili.
La roadmap è ancora in via di definizione. E i tempi stringono. La scadenza formale per presentare i Repower nazionali fissata dalla Commissione Ue è il 30 aprile. Ma gran parte degli Stati membri, inclusa l'Italia, si prenderà più tempo per limare i dettagli. E soprattutto individuare le risorse per coprire i progetti energetici. La quota iniziale del Repower italiano prenotata a Bruxelles è di 2,7 miliardi, cui si aggiungeranno circa 3,2 miliardi dai Fondi di Coesione ed altre risorse dalle aste per le emissioni di Co2 sul mercato Ets. Ma il governo è convinto che altri finanziamenti per il capitolo green del Pnrr si libereranno dalla rimodulazione del piano di ripresa italiano.
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