Data: 24/01/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Funivia, il Comune va all'attacco: «I cavi non sono da sostituire»
Il sindaco Biondi scrive all'Agenzia nazionale per la sicurezza: «La prescrizione dev'essere annullata» Si torna a sciare sul Gran Sasso e il Comune, intanto, chiede all'Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) di annullare il provvedimento per la sostituzione delle funi portanti, altrimenti verrà impugnato. Oggi, come annunciato dal Centro Turistico, parte la stagione invernale a Campo Imperatore: in funzione la seggiovia delle Fontari, con la pista Osservatorio e il campo scuola. Domani aprirà anche la seggiovia della Scindarella. Una buona notizia, per la montagna aquilana, che arriva dopo la vicenda della funivia - fermata dal ministero delle Infrastrutture in seguito a un esposto in cui si ipotizzavano criticità a una delle funi - e quella dei nuovi vincoli previsti sul Gran Sasso. A proposito di funivia, il Comune passa al contrattacco, chiedendo all'Agenzia nazionale per sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali di annullare e ritirare in autotutela la prescrizione con cui viene imposta la sostituzione delle funi portanti della funivia del Gran Sasso: l'indicazione è contenuta nel provvedimento con cui l'11 gennaio scorso è stato dato il via libera alla riapertura al pubblico dell'infrastruttura. L'istanza, a firma del sindaco Pierluigi Biondi e del dirigente del settore Avvocatura dell'ente, Domenico de Nardis, è stata inviata anche al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. «Il nulla osta rilasciato dall'Agenzia», spiega Biondi, «è contraddittorio. Da un lato vengono riconosciute la validità e l'esito positivo di tutti i controlli, effettuati sia in fase di revisione quinquennale a novembre, sia al termine di verifiche specifiche, condotte da tecnici specializzati, a dicembre. Di contro, a fronte delle conformità riscontrate e pienamente coerenti con i parametri normativi e standard di sicurezza vigenti, si impongono delle prescrizioni stringenti, che comunque sono portate avanti dal personale del Centro turistico come riconosciuto dagli ispettori Ansfisa nel corso dell'ispezione di domenica scorsa». Nel nulla osta è contenuta anche l'indicazione relativa alla chiusura dell'impianto al 30 aprile e la sostituzione delle funi portanti, in anticipo rispetto al 2028, anno in cui erano previsti i lavori. Richiesta che viene definita «immotivata e contrastante con gli esiti delle recentissime verifiche», dal momento che «non sono state rilevate riduzioni della sezione metallica della fune o il deterioramento di porzioni della stessa». Il sindaco sottolinea che «per questa amministrazione la sicurezza è al primo posto. Che l'impianto sia rispondente ai parametri previsti dalla normativa di riferimento non lo dice il Comune o il Ctgs, ma la stessa Ansfisa che, però, imponendo le prescrizioni e la sostituzione dei cavi si contraddice. Delle due l'una: o l'impianto è sicuro o non lo è. O perlomeno non può esserlo solo fino al primo di maggio, nonostante le accortezze e i controlli effettuati dai tecnici del Centro turistico. Per queste ragioni, anche in virtù dell'importante spesa che il Comune si troverebbe a dover affrontare per la sostituzione delle funi», conclude Biondi, «abbiamo chiesto che il nulla osta tecnico venga ritirato nella parte in cui si impone la loro sostituzione». |
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