ROMA Arriverà entro aprile il nuovo piano industriale delle Ferrovie dello Stato Italiane. «Stiamo lavorando con grande impegno al nuovo piano industriale che avrà un respiro decennale» ha spiegato recentemente l'amministratore delegato di Fs, Luigi Ferraris, mentre l'ad di Rfi, Vera Fiorani, è entrata ancora più nel dettaglio, anticipando che solo nel 2022 verranno lanciate gare per quasi 25 miliardi (24,7 per la precisione). Un record. Ma come sarà articolato il nuovo piano strategico? Il progetto, ha sottolineato Ferraris, «mira anche a una riorganizzazione generale delle società controllate con l'obiettivo di essere più efficaci nell'intervenire sul sistema nazionale della mobilità per renderla sempre più sostenibile e integrata avendo come fattori abilitanti l'innovazione tecnologica e digitale e le persone, tutti i nostri stakeholder».
LO SCHEMA Secondo quando risulta al Messaggero, le linee di sviluppo saranno sostanzialmente quattro. La prima prevede la creazione di un polo delle infrastrutture con Rfi capofila che coordinerà le sinergie con Anas e Italferr, la società di ingegneria che dovrà fornire la sua attività a tutto il gruppo, colmando i gap del passato. Insomma, stretta collaborazione per pianificare gli interventi sul territorio, ottimizzare le risorse, tagliare i tempi di realizzazione. Una strategia unitaria in grado di aumentare l'efficienza e spendere ak meglio gli ingenti fondi del Pnrr.
L'altro polo sarà quello passeggeri che avrà al suo interno Trenitalia (Alta velocità, treni regionali e Intercity) e BusItalia, con accanto le Ferrovie Sud est. Anche qui stretta collaborazione per valorizzare l'intermodalità treno e bus. La terza linea di sviluppo riguarda la logistica con il trasporto delle merci (che verrà implementato), la società Itinera e la crescita sui mercati europei. Il quarto polo, nello schema del piano, sarà quello urbano. Con la missione precisa della rigenerazione urbana, per sfruttare al meglio l'immenso patrimonio delle Fs. L'obiettivo dichiarato è quello di ridisegnare molte stazioni, anche in chiave green, favorire l'intermodalità treno-auto-bus-metro e anche quello con le merci, integrare e migliorare la logistica. Proprio la sinergia tra Anas, ovvero strade, e le linee ferroviarie, è la chiave di volta per cambiare passo, rendere sostenibile la mobilità, connettere il Paese.
La filosofia è semplice. Le società del gruppo, ha sottolineato sempre Ferraris «potranno lavorare in maniera più sinergica nella progettazione, gestione e manutenzione delle infrastrutture ferroviarie e stradali, e dei relativi servizi che potranno davvero diventare più integrati, efficaci, sostenibili anche economicamente». L'ad ha ricordato che ci sono 24 miliardi di investimenti per il gruppo, legati all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In questo quadro ci sono più di 150mila posizioni che dovranno essere ricercate tra operai generici, operai specializzati, ingegneri per mettere a terra il Pnrr. Insomma, nuove assunzioni in vista per far marciare il piano strategico.