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Data: 31/08/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Frecciarossa, l'Abruzzo sempre più penalizzato

La notizia dell'istituzione di nuove fermate dei treni Frecciarossa nella stazione di San Benedetto del Tronto, prevista nel nuovo orario di Trenitalia che entrerà in vigore dal 10 dicembre, ha riacceso il dibattito sul trasporto ferroviario in Abruzzo. A tal riguardo parlano il professor Archimede Forcellese, già assessore comunale di Giulianova e da sempre sensibile alle problematiche relative alla mobilità su rotaia e Gianluca Grimi, presidente di Assoturismo Abruzzo. «Per comprendere l'entità del problema dichiara Archimede Forcellese occorre fotografare la situazione relativa alle fermate dei treni Frecciarossa in Abruzzo e nelle Marche, regioni che, pur essendo caratterizzate da molteplici similitudini, ricevono una diversa attenzione da parte di Trenitalia. Se per semplicità si fa riferimento alla linea con il maggior numero di treni veloci, ovvero quella che collega la dorsale adriatica a Milano, la situazione attuale mostra come le stazioni abruzzesi offrano 28 fermate giornaliere da e per il capoluogo lombardo (4 a Giulianova, 22 a Pescara e 2 a Vasto-San Salvo) mentre quelle presenti nelle Marche sono ben 66, distribuite tra il nord e il sud del territorio (24 a Pesaro, 2 a Senigallia, 26 ad Ancona, 2 a Civitanova Marche e 12 a San Benedetto del Tronto). Questa discrepanza determina un saldo negativo per la nostra regione pari al 57,6% e crescerà ulteriormente dal 18 settembre quando sarà modificato l'orario con l'eliminazione delle iniziative estive. A tal proposito, le fermate in Abruzzo scenderanno a 22 (2 a Giulianova e 20 a Pescara) mentre quelle nelle stazioni marchigiane a 60. Ciò significa che le opportunità di fruire dei treni Frecciarossa dalle stazioni abruzzesi saranno quasi un terzo di quelle relative alle stazioni marchigiane. Tale disparità di trattamento non trova giustificazione neppure considerando il maggior numero di abitanti delle Marche rispetto all'Abruzzo, pari a circa il 14%, e determina importanti ripercussioni sullo sviluppo economico dei territori». «Quanto non chiariscono sufficientemente i confini geografici afferma Gianluca Grimi lo palesa l'oggettività dell'economia dei Trasporti: "con l'Abruzzo inizia il sud". Meno treni e più lenti, autostrade a due corsie anziché a tre».


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