Data: 04/12/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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«Frecciarossa, Abruzzo più penalizzato la stazione di Giulianova resta esclusa. Bisogna andare a San Benedetto per salire su un treno veloce la regione si batta per il territorio»
Trenitalia ha diffuso l'orario invernale che entrerà in vigore da domenica 11 dicembre. L'ex assessore Archimede Forcellese in passato si è battuto per il ripristino delle fermate dei treni veloci dopo la cancellazione di tutte le fermate del 2011
Quali sono le novità per la stazione di Giulianova?
«Purtroppo per la stazione di Giulianova non ci saranno novità sui treni a lunga percorrenza. Attualmente è presente una fermata giornaliera del Frecciarossa destinato a Milano, con partenza alle 6,21, e una del Frecciarossa proveniente da Milano, con arrivo alle 22,37. Continueremo ad avere solo queste fermate così come continueranno ad esserci le sei complessive dei treni Intercity da e per Milano, che hanno tempi di percorrenza superiori di circa un'ora e mezza rispetto alle Frecce, e le sei per da e per Bologna».
Come mai non si riescono ad ottenere ulteriori fermate?
«Si tratta di un problema che va oltre i confini locali. Fornisco un dato che dovrebbe far sobbalzare la politica regionale. Si consideri il collegamento tra la nostra regione e Milano. Consultando l'orario si può verificare come siano 10 i treni Frecciarossa giornalieri con un numero complessivo di fermate, considerando le corse di andata e ritorno, pari a 22, di cui 20 a Pescara e 2 a Giulianova. Nessuna fermata nella parte sud della Regione. Nelle Marche, i Frecciarossa giornalieri diventano 12 con un numero complessivo di fermate pari a 60, distribuite tra la parte sud e quella nord della Regione. Si tratta di un numero quasi triplo rispetto all'Abruzzo nonostante la dimensione delle Marche, di poco maggiore rispetto alla nostra sia in termini di abitanti che di estensione del territorio, non giustifichi una differenza così ampia».
A cosa attribuire tale discrepanza e la scarsa attenzione verso Giulianova?
«Sicuramente le dimensioni delle città interessate dalle fermate giocano un ruolo importante. Ancona, Pesaro, San Benedetto e Civitanova sono più grandi di Giulianova anche se Vasto, nonostante dimensioni confrontabili con le ultime due città, non ha fermate di treni Frecciarossa. Da quel che ho imparato nel passato, è necessario far comprendere ai decisori l'importanza del territorio di riferimento della stazione. Nel caso di Giulianova, occorre rimarcare la dimensione del bacino di utenza della stazione, che consta di quasi trecentomila abitanti, due terzi dei quali residenti in un comune collegato via ferro a Giulianova. A ciò vanno aggiunti i flussi turisti del periodo estivo delle località costiere della provincia che costituiscono da parecchio il comprensorio turistico più grande del medio Adriatico. E Giulianova rappresenta la porta di ingresso del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. I dirigenti di Trenitalia, con i quali ci siamo confrontati durante la sindacatura Mastromauro, sono ben disposti all'ascolto, ma sulla base di dati numerici inconfutabili».
Cosa bisogna fare?
«Il Comune di Giulianova deve coinvolgere le altre amministrazioni locali, la Provincia e soprattutto la Regione che, più di tutti, ha l'autorevolezza per svolgere la necessaria azione di persuasione verso Trenitalia. La nostra provincia non può essere tagliata fuori dall'alta velocità che rappresenta uno straordinario volano per lo sviluppo socio-economico dei territori. Non si può accettare che la provincia di Ascoli, che pure ha molti meno abitanti di quella di Teramo, abbia 12 fermate complessive di treni Frecciarossa da e per Milano mentre la nostra solo 2 e che, anche per questa ragione, in tanti siano costretti a raggiungere San Benedetto per utilizzare i treni ad alta velocità. Occorre colmare al più presto tale gap».
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