Data: 30/09/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Filovia sulla Strada parco Stop del Tar per un anno Congelato il via libera del Ministero: incide su sicurezza stradale e ambiente. I comitati: «Vittoria storica» Gli ambientalisti esultano dopo anni di battaglie a tutela del tracciato
Masci: «Pronti al ricorso: il tracciato serve alla città» Il sindaco ha già chiesto ai legali del Comune una relazione sull'ordinanza del Tar E l'assessore alla Mobilità commenta: «Provvedimento che va contro il futuro». Giuliante (TUA): così si buttano all'aria diversi milioni di euro PESCARA Arriva lo stop dei giudici amministrativi alla contestata realizzazione della filovia sulla strada parco, che dovrebbe unire Montesilvano a Pescara. Con una ordinanza motivata, che suona come una anticipazione della sentenza di merito, i giudici del Tar hanno accolto la sospensiva richiesta dal Comitato Strada Parco Bene Comune che si è affidato al lavoro degli avvocati Claudio e Matteo Di Tonno, e ha sospeso gli effetti della nota con la quale il ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, il 15 marzo scorso, aveva dato in sostanza il via libera al completamento dell'opera.Si diceva che più che una semplice sospensiva, questa ordinanza ha il sapore della debacle di questa decennale operazione politica per la quale sono già stati investiti svariati milioni di euro e che, per il momento, contrariamente ai proclami del marzo scorso, dovrà bloccarsi completamente almeno fino al 14 ottobre 2022, quando è stata fissata la discussione nel merito. Nell'ordinanza ci sono dei passaggi che meritano rilievo e che danno la misura di come gli enti che hanno seguito la vicenda avrebbero agito, a detta dei giudici amministrativi, non avendo a mente la visione più importante: quella legata alla sicurezza e al rispetto dell'ambiente. Parlando del nulla osta di sicurezza, il Tar sostiene che appare «prima facie» viziato, sia perché rilasciato sull'errato presupposto del completamento della fase di VA (la valutazione di assoggettabilità ndc), sia perché ha esaminato un progetto non ancora valutato sul piano ambientale e dunque non definitivo». E i giudici vanno oltre.In relazione al «periculum», spiegano che «le modifiche progettuali, ove realizzate nelle more della decisione di merito, altererebbero in modo sensibile le condizioni ambientali e di percorribilità dell'area in questione e, in caso di accoglimento del ricorso, non sarebbe agevole un loro ripristino in tempi brevi».E ancora concludono affermando che «lo stesso interesse pubblico dell'Amministrazione, vista dunque la già lunga durata complessiva del procedimento in questione, appare meglio tutelato, rinviando al definitivo accertamento giurisdizionale la realizzazione di opere che viceversa resterebbero, in caso di soccombenza, non utilizzate e da demolire».Insomma, non toccate nulla: questo quello che il Tar intima a Regione e Comune di Pescara. Per i giudici del Tar, il fine dei ricorrenti non è personale ma pubblico, perché il fine statutario del Comitato (fondato da Ivano Angiolelli, Maurizio Biondi, Antonella De Cecco e Roberto De Pamphilis) «ha un programma proiettato nel futuro di valorizzazione e conservazione della Strada Parco» e l'eccezionale numero di adesioni «evidenziano la grande convergenza nel comitato di un rilevante fascio di interessi diffusi riferibili a cittadini per gran parte residenti in prossimità dell'opera in questione, e quindi un chiaro e stabile collegamento con il territorio».E poi c'è la questione più squisitamente tecnica delle prescrizioni. «Il nulla osta si esprime», scrivono i giudici, «su un progetto e su aspetti che appaiono incidere in modo rilevante sia sul piano ambientale sia su quello della sicurezza stradale». E si parla di «alcune criticità emerse in ragione di modifiche anche antropiche al contorno del tracciato» e della possibilità di apportare modifiche al primo progetto. «Si evince che con la variante sono stati sostituiti gli originari mezzi a guida magnetica con quelli a guida manuale; che per rendere il marciapiede lato mare della larghezza prevista dal codice della strada devono essere rimossi tra l'altro siepi e alberi...»: insomma, cambiamenti sostanziali sul versante ambientale. «Le modifiche», conclude il Tar, «riguardano proprio l'eliminazione di parte del verde e la creazione di barriere e di nuovi attraversamenti pedonali, nonché l'uso di un mezzo diverso, e ciò allo stato appare imporre quantomeno in sede di VA una nuova contestualizzazione dell'intervento in chiave comparativa con i benefici ambientali e di qualità della vita rivenienti dalla sua realizzazione». Se ne riparlerà il 14 ottobre 2022.
I comitati: «Vittoria storica» Gli ambientalisti esultano dopo anni di battaglie a tutela del tracciato PESCARA «Una vittoria storica» è il commento del comitato Strada Parco Bene Comune, presieduto da Ivano Angiolelli, dopo la sentenza del Tar che blocca qualsivoglia intervento e passaggio di mezzo di trasporto sui sei chilometri di strada parco, che collegano Pescara a Montesilvano. Una vittoria «auspicata, sperata, ma è andata oltre ogni aspettativa. Siamo pienamente soddisfatti» rimarcano altri esponenti del comitato che da anni si batte per la tutela dell'ex tracciato ferroviario e la conservazione dello stato di mobilità sostenibile a favore dei cittadini. «Il nostro comitato, grazie alla lungimiranza del collegio giudicante del Tar di Pescara» plaude Angiolelli, «ha visto finalmente riconosciuti tutti i motivi di preoccupazione rivendicati da un ventennio. Motivi che il pregiato studio legale Di Tonno ha saputo rappresentare e sostenere al meglio, sul piano giuridico, nel ricorso n. 219/2021 del 12 maggio scorso». Da sempre il comitato (1218 aderenti) ha denunciato «gravi irregolarità procedimentali sottostimati, con incredibile leggerezza, da tutti gli enti responsabili del trentennale procedimento, impraticabile sul corridoio verde ciclo pedonale» pescarese. Per un ventennio i comitati ambientalisti, ora riuniti sotto la sigla del comitato Strada Parco Bene Comune, hanno marciato, protestato, urlato, raccolto firme, per proteggere l'attuale tracciato percorso dai cittadini a piedi, in bici, sui pattini e monopattini e utilizzato dagli ambulanti per i mercati rionali e per eventi di varia natura. E ora, secondo Angiolelli, «occorrerà un nuovo progetto, con nuovi vettori meglio sostenibili, da impiegare su un percorso davvero idoneo al trasporto rapido collettivo in sede propria, che includa anche i lotti ipotizzati secondo e terzo, fino a San Silvestro spiaggia a sud e a Chieti Scalo a ovest, da sottoporre alla procedura di impatto ambientale nella sua interezza». Soddisfazione è stata espressa anche dall'associazione Strada Parco presieduta da Mario Sorgentone che commenta: «La decisione del Tar di bloccare il passaggio dei filobus sulla strada parco rende giustizia a quanto denunciamo da 15 anni, in merito alla inidoneità della strada ad ospitare un mezzo dalle dimensioni proposte». «Ma», prosegue Sorgentone, che presiede uno dei primi comitati nati a tutela della strada parco, «ancor più rende giustizia alla violenza ambientale, sociale, paesaggistica e culturale che il passaggio del filobus avrebbe determinato per la città e per tutta l'area metropolitana. Sono certo», conclude, «che tante famiglie, i bambini, gli anziani, gli sportivi accoglieranno con gioia questa decisione».
Masci: «Pronti al ricorso: il tracciato serve alla città» Il sindaco ha già chiesto ai legali del Comune una relazione sull'ordinanza del Tar E l'assessore alla Mobilità commenta: «Provvedimento che va contro il futuro»
«I legali del Comune hanno definito quella ordinanza come inspiegabile con argomentazioni di diritto. Può essere impugnata al Consiglio di Stato e quindi sulla base di una relazione che ho chiesto valuteremo il da farsi». A intervenire sulla vicenda della sospensiva del progetto lungo strada parco è il sindaco di Pescara. Se l'atto pone sulla carta uno stop per almeno un anno al progetto, Carlo Masci è convinto: «Il processo di transizione ecologica che è cominciato da anni nella nostra città, non può più essere fermato. A Pescara vivono 120 mila abitanti. Ogni giorno ci sono 300 mila persone presenti in città e 100 mila macchine che entrano, di cui 40 mila da Montesilvano. Venti anni fa si è deciso che l'ex tracciato ferroviario doveva essere dedicato al trasporto pubblico a zero emissioni di C02, per far diminuire gli accessi a Pescara di macchine private che ovviamente inquinano e occupano spazio. Il processo di transizione ecologica deve passare anche attraverso il trasporto pubblico su percorso dedicato, che sulla tratta Montesilvano - Pescara è stato individuato proprio nella strada parco. Per continuare il processo di transizione ambientale bisogna mettere insieme tante componenti: quella delle auto private, delle piste ciclabili che in città connettono 40 chilometri e sono in aumento, e del trasporto pubblico in percorsi dedicati che stiamo realizzando. È un processo ineludibile». A commentare l'ordinanza è anche l'assessore alla Mobilità Luigi Albore Mascia che parla di «provvedimento che segna un passaggio storico di questa vicenda, un colpo di scena in un iter che sembrava andare verso una conclusione proprio grazie al nulla osta del ministero a beneficio della Regione e della Tua. Leggendo però il provvedimento credo che l'estensore voglia aprire uno spiraglio per un rinnovo della valutazione ambientale. Se qualcuno pensa che oggi si è messa una pietra tombale sulla filovia a Pescara, credo che lo dica troppo in fretta. Nel 2030 l'Ue ci impone di raggiungere il 50 per cento di abbattimento di CO2 e non vedo perché non debba essere un obiettivo colto con il sistema di trasporto pubblico locale. Mi sembra che questo provvedimento vada contro il futuro», prosegue l'esponente di giunta, «contro quella direzione che tutte le città del domani ormai hanno preso e cioè di offrire al cittadino alternative al mezzo privato, come sta facendo Pescara anche con i progetti di potenziamento della filovia verso San Silvestro e verso San Giovanni Teatino, con 60 milioni di euro del ministero delle Infrastrutture».
Giuliante (TUA): così si buttano all'aria diversi milioni di euro
«Non ho ancora avuto modo di visionare il dispositivo e preferisco leggere la sentenza, prima di esprimermi. Certo è che la Tua è soltanto un soggetto attuatore. Se dopo che si sono spesi milioni di euro, Pescara vuole ancora aspettare, noi aspetteremo».Così il presidente della Tua, Gianfranco Giuliante, commenta a caldo l'ordinanza del Tar che ha accolto il ricorso dei comitati cittadini sul filobus sulla strada parco per la sospensione dei lavori. «Noi prendiamo atto delle sentenze. Non è un problema che riguarda tecnicamente la Tua. Se la sentenza dice che bisogna aspettare, aspetteremo. Mi sembra però che stia diventando una specie di gioco al massacro», dice ancora. «C'è una spesa effettuata da parte dello Stato di diversi milioni di euro. Ci sono diverse strutture a livello locale e ministeriale che hanno fatto tutti i collaudi e hanno dato il loro via libera. Stiamo ulteriormente dilazionando nel tempo un'opera e buttando all'aria investimenti. Abbiamo dovuto rifare parte dei lavori che erano già stati fatti, per vandalismo, guasti. Più il tempo passa e più un'opera che rimane ferma, si degrada e poi bisogna sempre ricominciare da capo. In questo modo le spese aumentano. Vorrà dire che se ne faranno una ragione i cittadini di Pescara». |
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