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Data: 26/03/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Filovia sulla strada parco, ecco perché si può ripartire Secondo il Consiglio di Stato, sono fondati i ricorsi di Comune, Tua e dell'impresa L'interesse pubblico di finire i lavori prevale sul no del comitato dei residenti

PESCARA Ripartiranno nel giro di pochi giorni i lavori per la filovia sulla strada parco. Dopo tre mesi di stop a causa della sentenza del Tar che aveva sollevato il caso della sicurezza a rischio, la decisione del Consiglio di Stato, giovedì scorso, ha ridato il via libera al cantiere: la previsione del Comune e della Tua dice che il primo viaggio del filobus sugli 8 chilometri di sede riservata, tra la stazione di Pescara centrale e i Grandi alberghi di Montesilvano, potrebbe partire a settembre prossimo. Ma prima c'è un'altra data decisiva all'orizzonte: il 18 luglio, quando il Consiglio di Stato deciderà nel merito e metterà la parola fine al contenzioso. Le parti in causa sono sempre le stesse: da un lato, il comitato di residenti Strada parco Bene comune, che anche ieri è sceso in strada per protestare contro l'opera, e, dall'altro, Comune di Pescara, Comune di Montesilvano, società regionale di trasporto Tua e ditta appaltatrice Colas.
L'ORDINANZA Ma, in appena tre fogli, cosa dice l'ordinanza del Consiglio di Stato che ha annullato la sentenza del Tar spalmata in 61 pagine? «I motivi di appello», dice il documento firmato dal presidente del collegio Francesco Caringella, «non sembrano sforniti del sufficiente fumus di fondatezza». E due sono i fronti: il primo è la legittimazione del comitato degli ambientalisti a presentare ricorso contro l'opera da oltre 20 milioni e il secondo riguarda la presunta sicurezza rischio.
INTERESSE PUBBLICO Il Consiglio di Stato ha puntato finora sulla teoria dell'interesse pubblico di proseguire un'opera progettata nel 1992 e mai completata e che potrebbe portare a un «abbassamento» del traffico e dello smog: «Occorre in questa fase annettere preminenza all'interesse pubblico legato al celere compimento di una pubblica opera che», dice l'ordinanza, «dovrebbe sensibilmente contribuire all'abbassamento dei livelli di congestionamento del traffico stradale e dunque a un miglioramento dello stato di inquinamento ambientale».
FILOVIA PER 500MILA L'interesse pubblico di sbloccare la filovia si lega, poi, alla rappresentatività del comitato, guidato dal presidente Ivano Angiolelli e dal vice Maurizio Biondi: troppo pochi i componenti del comitato, sostengono Comune, Tua e ditta, a fronte di 500mila potenziali pendolari trasportati ogni giorno. «Il comitato Strada parco Bene comune risulta composto da solo quattro persone, ovvero gli originari promotori», così recitano i ricorsi che parlano di «presunti aderenti» all'associazione. Comune e Tua sottolineano, poi, che la filovia è un'opera «completamente realizzata»: «Trattandosi di un'opera pubblica interessante un'area metropolitana (comuni di Pescara e Montesilvano) di circa duecentomila abitanti, con un bacino di utenza di circa cinquecentomila persone che per motivi di lavoro e/o studio quotidianamente si riversano sui predetti centri rivieraschi - il numero dei presunti aderenti al Comitato», dice il ricorso, «appare in confronto davvero esiguo e non idoneo ad integrare nella fattispecie concreta il requisito della rappresentatività». E il ricorso, per il Consiglio di Stato, risulta fondato.
DANNI IN GARAGE Inoltre, secondo la Tua, tenere fermi nel deposito i 6 filobus già acquistati sarebbe un danno: «I 6 filobus già acquistati e consegnati» potrebbero subire «deterioramenti certi in ragione del fermo imposto», a partire dalla dotazione delle batterie quantificata in 1,4 milioni e delle gomme per 30mila euro. Il conto della Tua si allunga, poi, con i «prevedibili danneggiamenti ai semafori» stimati in altri 80mila euro e il «deprezzamento della parte elettrica e meccanica dell'impianto» per 120mila euro. Per questo, la Tua aveva chiesto una cauzione di 2 milioni di euro al comitato ma, finora, non è stata accordata.
SICUREZZA? In merito alla sicurezza, il Tar, chiamandoli «punti di conflitto», aveva elencato i presunti pericoli che residenti, pedoni e ciclisti potrebbero incontrare lungo la strada parco con la filovia in transito: secondo i giudici amministrativi pescaresi, sarebbe necessaria una «rielaborazione progettuale» su almeno 5 fronti: larghezza della strada, attraversamenti pedonali, semafori, accessi privati e barriere per evitare gli incidenti. In base alla linea del Consiglio di Stato, i «punti di conflitto» dovrebbero essere superati: dall'ordinanza sembra emergere che il nulla osta alla sicurezza progettuale ci sarebbe già e che l'ultima variante dell'opera non sarebbe assoggettabile alla Valutazione di impatto ambientale.
 

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