Data: 11/09/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Filovia, in arrivo 6 bus da 18 metri «Altri 3 mesi per finire i lavori» Proseguono i cantieri sulla strada parco, in viale Muzii e a Montesilvano, ma restano i punti critici
La Tua: presto sarà tutto risolto. i I residenti denunciano: semafori rotti e segnaletica inesistente. I comitati: «Verde distrutto e rampe di accesso rischiose» PESCARA Aspettando la filovia da 25 milioni, che dovrebbe partire verso marzo secondo i piani della Tua, sulla strada parco i cantieri procedono all'altezza di viale Muzii, a Pescara, e nella zona di via L'Aquila, a Montesilvano.
FILOBUS IN ARRIVO E aspettando i sei filobus ExquiCity (dell'azienda belga Van Hool) che dovrebbero attraversare i 6 chilometri di tracciato, dalla stazione di Pescara ai Grandi Alberghi di Montesilvano, e il cui arrivo pare essere «imminente», stando alla Tua, l'attenzione si concentra sugli incroci a rischio dove i semafori sono rotti e le strisce pedonali e gli attraversamenti ciclabili sono sbiaditi. In via Cavour, lato monte, sono scomparsi i cartelli di stop: sono rimasti solo i due pali con i fili della corrente al vento, posti al delimitare dell'asse stradale che si interseca con la strada parco. In via Ruggero Settimo, lato mare, lo stop fa capolino tra gli alberi e, accanto, un semaforo mai acceso, penzola pericolosamente dal palo. Le panchine di legno marcio spuntano dalle siepi e un bidone della spazzatura, di fronte al civico 109, gioca a nascondino tra i bellissimi, ma abbondanti oleandri, che «offuscano la visuale dei ciclisti in transito sull'ex tracciato» come mostra la signora Maruska, che abita in una traversa della strada parco. Sui marciapiedi spuntano qua e là mucchi di fogliame secco e pezzi di tubi di plastica. Nella zona del conservatorio, laddove c'era la fontana picconata dal sindaco Carlo Masci, oggi ci sono tracce di bivacchi, bottiglie e sporcizia. I disabili arrancano lungo le pendenze e i bikers sfrecciano facendo attenzione alle precedenze. L'assessore ai Lavori pubblici Luigi Albore Mascia fa sapere che «alla sistemazione degli stop provvede l'impresa appaltante» mentre «la pulizia è ancora da regolamentare», secondo l'azienda di trasporti.
STOP AGLI INCROCI Il responsabile unico del procedimento (rup) della Tua, Paolo Sportiello, fa chiarezza sui ritardi di alcuni interventi. Se in via Cadorna e via Milite Ignoto la visuale è libera e gli automobilisti si fermano agli stop lasciando passare pedoni e ciclisti, su via Cavour i segnali di stop sono spariti. Spiega, Sportiello: «Finora non siamo intervenuti sulle intersezioni perché tra cantieri, traffico e riapertura delle scuole, sarebbe stato il caos. Ma i lavori di sistemazione degli stop sono in programma, così come ridisegneremo le strisce pedonali, ai cittadini chiediamo solo un po' di pazienza».
SCIVOLI PER DISABILI «Sono stati realizzati secondo norma, ma provvederemo a ulteriori controlli prima della partenza del filobus». L'eccessiva pendenza degli scivoli che "agganciano" le vie traverse ha scatenato più volte la reazione dei comitati ambientalisti e di Claudio Ferrante, presidente di Carrozzine Determinate. La prova del nove la fornisce Maurizio Pastore, disabile pescarese, che arranca sulle pendenze: «Con la carrozzina a motore ce la faccio a salire, a mano no, devo essere spinto altrimenti rischio di cappottarmi».
SEMAFORI INTELLIGENTI Sportiello rivela una novità: «Ora sono tutti spenti, ma quando accenderemo i semafori intelligenti che si collegheranno col bus in transito, a una velocità di 24 chilometri orari, immediatamente scatterà il rosso al loro passaggio. Qualora dovesse registrarsi un black out momentaneo, nessun problema: la spire magnetica all'interno dell'asfalto consentirà la "comunicazione" tra bus e semaforo. Tutti i crocevia, comunque, saranno monitorati dalla nostra control room aziendale, già in uso per la normale circolazione dei trasporti».
I NUOVI MEZZI «Sono sei gli ExquiCity in arrivo, 18 metri di lunghezza, omologati e predisposti per il passaggio sulla strada parco», è il messaggio del rup ai comitati cittadini che hanno sempre sostenuto l'impossibilità di far entrare due bus, sul tracciato a corsia di marcia opposta. Sportiello annuncia i collaudi della linea a fine lavori: «Stiamo andando veloci per chiudere i cantieri entro l'anno».
I residenti denunciano: semafori rotti e segnaletica inesistente. I comitati: «Verde distrutto e rampe di accesso rischiose» le contestazioni dei cittadini PESCARA Contestano i cittadini del Comitato Strada Parco bene Comune «l'eliminazione di siepi e arbusti per tentare di recuperare centimetri nella realizzazione dei marciapiedi» durante i lavori, «ma nonostante i tagli indiscriminati con le ruspe, i marciapiedi non superano il metro e 20 di larghezza contro il metro e 50 come prevede il codice della strada», riferisce il vice presidente del comitato, Maurizio Biondi. Biondi elenca cosa «non va» sulla strada parco: «A ottobre ci sarà l'udienza al Tar che dovrà decidere in merito al nostro ricorso, suddiviso in tre parti, riguardante la tutela della strada parco come bene comune, per la salvaguardia del tracciato ciclopedonale». Secondo Biondi, «non è detta l'ultima sul passaggio della filovia in primavera, perché a oggi mancano i bus, il sistema deve essere sottoposto a collaudo e c'è la sentenza del Tar che rischia di sparigliare le carte». Sulle rampe di accesso all'ex tracciato, il comitato presieduto da Ivano Angiolelli ne ha fatte di battaglie: «Sono tutte eccedenti nella pendenza, le carrozzine col motorino salgono e scendono ma chi conduce a mano la carrozzella fa fatica. E inoltre, in caso di pioggia, diventano scivolose e a rischio ribaltamento», puntualizza Biondi che analizza la questione del verde: «Dopo l'eradicazione delle siepi di oleandro, è arrivata anche la rimozione integrale degli arbusti sempreverde su di un marciapiede irregolare, che non potrà mai essere percorso in sicurezza da alcun utente di via Castellamare». Quindi, «allo stato dannoso dell'arte, le modifiche realizzate sullo stato dei luoghi, nelle more della decisione di merito del Tar, alterano in modo sensibile le condizioni ambientali e di percorribilità dell'area. E in caso di accoglimento del ricorso non sarà agevole un loro ripristino in tempi brevi». Secondo il comitato, dunque, sarebbe stato più saggio «rinviare ogni intervento dopo il definitivo pronunciamento del Tar». Invece «si è voluto ostinatamente forzare i tempi delle lavorazioni grossolanamente eseguite insieme alla regolarità del procedimento amministrativo. Non è con tali metodi inusuali e sprezzanti del patrimonio comune», conclude, «che si persegue la sana e prudente gestione del denaro pubblico e il corretto agire dell'amministrazione»
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