Data: 04/01/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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«Filovia e viale Marconi, la sicurezza è a rischio» I comitati di residenti e commercianti, dopo i primi ricorsi, rilanciano le accuse «Lavori sbagliati e sprechi sulla strada parco e a Porta Nuova, adesso basta»
L'autista: Masci, fai un giro con me Conducente del bus lancia l'appello: «Troppi pericoli, così rischiamo incidenti» PESCARA «Sicurezza a rischio» e «troppi pericoli» con la filovia sulla strada parco e con viale Marconi a 4 corsie. A rilanciare la doppia denuncia sono le associazioni ambientaliste e i residenti e i commercianti della strada di Porta Nuova. «Il nodo centrale investe il problema della sicurezza», dicono Ivano Angiolelli e Maurizio Biondi, presidente e vice del Comitato Strada parco Bene comune che, appena un mese fa, ha ottenuto la sua vittoria al Tar con la sospensione dei lavori del filobus. Un'altra presa di posizione in attesa delle sentenze che potrebbero dare una svolta alle due grandi opere dai destini intrecciati, entrambe contestate, finite al centro di scontri giudiziari e adesso sprofondate in un pantano: entro il 2023 il Consiglio di Stato dovrebbe pronunciarsi sia per la filovia - l'azienda Tua e il Comune di Pescara sono pronti a impugnare la sentenza del Tar - sia per viale Marconi, al centro di un ricorso al presidente della Repubblica firmato da cento tra abitanti e negozianti. «Risulta assai difficile credere che al Consiglio di Stato il nodo sicurezza possa essere sciolto, con conseguenze che, inevitabilmente, coinvolgeranno gli attori politici», sostengono Angiolelli e Biondi.Due appalti collegati: secondo l'amministrazione Masci, la filovia non può restare confinata agli 8 chilometri e 150 metri tra il capolinea dei Grandi alberghi di Montesilvano e la stazione di Pescara centrale. Quel percorso, per il sindaco Carlo Masci, deve arrivare almeno all'università d'Annunzio e al tribunale passando proprio su viale Marconi con «una sede protetta sulla quale i mezzi del tpl in questione trovano una naturale sede di percorrenza privilegiata». Attualmente però sia la filovia, progettata dal 1992, che viale Marconi, con i lavori in corso da oltre 700 giorni, più del doppio del previsto, sono cantieri fermi: «Per la strada parco», spiegano Angiolelli e Biondi, «a causa delle ridotte dimensioni delle corsie, risulta indispensabile un sistema di "guida vincolata a terra" non potendosi, in alcun modo, considerare un vincolo utile a garantire sicurezza il collegamento di alimentazione aerea rappresentato dal pantografo montato sui filobus. La guida vincolata, come riportato dal Tar, non risulta in dotazione ai vettori Van Hool ExquiCity 18 T acquistati recentemente. Parimenti, le 4 corsie su viale Marconi, inidoneo ad accoglierle, costituiscono, anche a parere del presidente dell'Aci di Pescara, una condizione permanente insanabile di pericolo per gli utenti, pedoni e ciclisti. È stata errata la scelta di instradare una metropolitana di superficie su viali inadeguati ad accoglierla. L'evidenza della mancata realizzazione di una filovia di solo 6 chilometri, avendo a disposizione 30 milioni e trent'anni di tempo, sta a dimostrarlo. Così come i travagliati lavori di viale Marconi».I contrari a viale Marconi in versione maxi, guidati da Franco Pasetti, parlano dalla pagina Facebook Salviamo viale Marconi e pubblicano un documento del Comune, firmato dal dirigente Fabrizio Trisi, in cui si dice che «non è stata emessa l'ordinanza di apertura delle rotonde al traffico in quanto la Tua deve dotarsi di dispositivi di rilevazione a bordo dei bus che permettano tale attraversamento in sicurezza». E poi mancano i semafori: «Non sono previste ulteriori installazioni semaforiche per motivi economici». E ancora: «L'attivazione dei semafori già installati dovrà essere necessariamente effettuata secondo le indicazioni di Tua».
L'autista: Masci, fai un giro con me Conducente del bus lancia l'appello: «Troppi pericoli, così rischiamo incidenti»
PESCARA «Vorrei invitare pubblicamente il sindaco, l'assessore alla Mobilità e il comandante dei vigili urbani a venire con me su un autobus in servizio e percorrere viale Marconi». Un autista della Tua lancia l'appello ai vertici del Comune: salite con me sul bus e andiamo tutti lungo viale Marconi, così recita l'invito al sindaco Carlo Masci, all'assessore Luigi Albore Mascia e al comandante Danilo Palestini. «Mi auguro», scrive Rossano De Salvia in una lettera aperta inviata al Centro, «che dall'interno di un mezzo di 18 metri di lunghezza si rendano conto di come la situazione attualmente in essere sia grottesca e pericolosissima». I lavori in viale Marconi sono in corso da oltre 700 giorni ma le rotatorie per il passaggio dei bus al centro sono ancora sbarrate con le transenne e i semafori installati per regolamentare il traffico restano lampeggianti. De Salvia parla di «rischi enormi»: «Procedendo in direzione sud-nord dallo stadio Adriatico», spiega l'autista del bus, «ci troviamo per 5 volte la corsia preferenziale sbarrata in corrispondenza di ciascuna rotatoria, vorrei sapere quale manovra effettuare senza violare il Codice della strada e, soprattutto, senza mettere a rischio gli altri utenti della strada». La lettera dell'autista prosegue: «Sarei curioso di sapere dal comandante a cosa andrei incontro se, mentre invado la corsia riservata agli altri veicoli oltrepassando una doppia striscia continua (quello che oggi siamo costretti a fare in corrispondenza delle 5 rotatorie), un mezzo che sopraggiunge mi venisse a sbattere». L'autista assicura che non vuole alimentare polemiche sui lavori già contestati e finiti al centro di un contenzioso: «Sottolineo che non faccio capo ad alcun sindacato e che la mia non è una provocazione ma una richiesta di aiuto alle autorità competenti poiché, vi assicuro, è stato solo un caso se finora non ci sono stati incidenti gravi, ma qualora accadessero, l'autista di turno si ritroverebbe nei guai (come già successo) e qualcuno si porterebbe un peso sulla coscienza».
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