Anche quest’anno Cgil, Cisl e Uil, assieme al Comune di Rocchetta al Volturno, al Comitato antifascista molisano, all’Associazione nazionale partigiani d’Italia e all’Unione degli studenti si ritroveranno a Monte Marrone. Il programma prevede, alle ore 10, un omaggio al cippo funebre di Giaime Pintor, con la deposizione, a cura dei sindacati e del Comune di Rocchetta al Volturno, di una corona d’alloro; alle ore 11, presso il monumento nazionale di Monte Marrone, si terrà la commemorazione ufficiale con interventi da parte dei rappresentanti dei soggetti promotori. «Il 25 aprile – si legge in una nota della Cgil Molise – non è una data come un’altra. E ricordarlo non è retorica. E, purtroppo, non è nemmeno più una cosa scontata. Il 25 aprile di ogni anno noi tutti ricordiamo e festeggiamo la Liberazione e quindi la Resistenza che ha cambiato la storia d’Italia con la sconfitta del nazifascismo. Ma non solo. Il 25 aprile ha posto fine alla tragedia immane di una lunga guerra. Venti anni di lotte antifasciste, anni durante i quali decine di migliaia di italiani sono stati perseguitati, arrestati, confinati, deportati e uccisi perché contrari al regime di Mussolini. Oggi più che mai è importante sentirsi partigiani della memoria in un momento storico in cui i diritti dei lavoratori, delle donne, l’inviolabilità delle persone e la Costituzione stessa sono tornati sotto attacco. In un momento storico in cui si moltiplicano episodi di violenza e di apologia del fascismo, come il vile attacco del 2021 alla sede nazionale della Cgil e ,allo stesso tempo, alcuni rappresentanti delle istituzioni e della politica non perdono occasione di rilasciare inopportune dichiarazioni e assumere discutibili comportamenti del tutto inadeguati rispetto al ruolo esercitato, chiedendo poi scuse evidentemente poco sincere considerato che si trattengono dall’utilizzare il termine antifascismo. La Cgil sarà sempre in campo – non solo il 25 aprile – insieme alle forze democratiche di questo Paese per ricordare a tutti che l’Italia è antifascista e che il 25 aprile è un giorno di festa che può apparire divisivo solo per chi cova incomprensibile nostalgia di uno dei periodi più bui della storia della nostra nazione».