Data: 06/11/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Ferrovie, sciopero e disagi ritardi fino a oltre tre ore. Venerdì tocca a bus e metro
La protesta dopo l'aggressione sul regionale: decine di cancellazioni e rete in tilt Salvini: «Più personale per la sicurezza». L'8 stop del Tpl senza fasce di garanzia IL CASO
ROMA Decine di treni cancellati, ritardi anche di 210 minuti e code di più di un'ora alle biglietterie di Trenitalia. Con i maggiori disagi alla stazione Termini di Roma. Nuova giornata di fuoco, ieri, per le Ferrovie italiane, con lo sciopero dalle 9 alle 17 che ha procurato molti disagi per gli utenti in viaggio e per i pendolari da Nord a Sud. La manifestazione era stata proclamata lunedì dopo l'accoltellamento di un capotreno alla stazione di Genova-Rivarolo. E ora non si fa in tempo a contare le difficoltà di giornata che venerdì sarà il turno di bus, metro, tram e treni locali, travolti da una nuova protesta nazionale.
Il dipendente di Trenitalia, Rosario Ventura (44 anni), «sta bene, ma ha 14 giorni di prognosi», dopo essere stato dimesso dall'ospedale, ha detto l'amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera, confermando che il capotreno ha subito due pugnalate dopo aver chiesto a due ragazzi stranieri di mostrare il biglietto. L'aggressione è «inaccettabile», ha sottolineato l'ad.
GLI EFFETTI
Lo stop di 8 ore di ieri, con un'adesione media secondo i sindacati del 70% (e punte del 90%) del personale ferroviario, ha comportato la cancellazione di molti treni dell'Alta velocità e sulle linee regionali, ma anche decine di ritardi di una, due o tre ore. Da Torino a Milano a Roma, passando per Bologna e Firenze e proseguendo per Napoli e Salerno, la scena nelle stazioni era la stessa: passeggeri in attesa, con gli occhi puntati verso i tabelloni luminosi delle partenze e degli arrivi, e lunghe code ai chioschi delle informazioni. A ora di pranzo sul tabellone della stazione Termini, tra i vari ritardi, spiccavano i 210 minuti del Frecciarossa diretto a Milano delle 10:35, o i 150 minuti di quello diretto a Taranto delle 10:58. Molti sono stati costretti a rimandare o annullare la partenza. In vista dell'agitazione di venerdì nel trasporto pubblico locale, il Garante degli scioperi ha messo in chiaro che anche in assenza di fasce di garanzia, dovranno essere comunque «garantiti servizi minimi» di trasporto. Nelle 24 ore «saranno assicurati servizi di trasporto urbano e extraurbano mediante l'uso del 30% del personale viaggiante».
Tradotto: il 30% delle corse dovrebbe essere garantito. Lo sciopero di ieri nelle ferrovie è stato indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl, Fast e Orsa Trasporti per denunciare l'ultima di una lunga serie di «aggressioni al personale mobile» registrate negli ultimi mesi, soprattutto sui treni regionali. E perché a tutt'oggi «non si è apprezzato alcun intervento a tutela del personale e neanche un maggiore controllo dei treni da parte delle forze dell'ordine». Dito puntato, quindi, sul gruppo Fs e sul ministero dei Trasporti. Anche per la protesta di venerdì (la terza del settore in un anno) i sindacati attaccano il Mit, parlando di un Fondo per il trasporto pubblico locale tagliato di un miliardo e mezzo in dieci anni, un contratto per i lavoratori scaduto da oltre un anno e un parco mezzi in gran parte vecchio e pericoloso.
LE RISPOSTE
Per limitare i disagi, però, non è ancora escluso che il ministro Matteo Salvini non ricorra alla precettazione come un anno fa. La voce ha continuato a girare anche nelle ultime ore nei corridoi del Mit. Il ministro ha comunque espresso solidarietà al capotreno e ai lavoratori delle Ferrovie, promettendo «nessuna clemenza per i responsabili» dell'accoltellamento. «Da parte nostra - ha aggiunto - continueremo a fare il massimo per rendere l'Italia più sicura, vogliamo aumentare il personale di Fs security da 1.150 a 1.500 unità». Quindi ha aggiunto che «buona parte di questi casi di aggressione sono imputabili a cittadini stranieri non regolari», scatenando le proteste delle opposizioni, dal Pd e M5s ad Avs, che chiedono che il ministro «invece di farneticare, garantisca la sicurezza sul posto di lavoro» e una miglior efficienza del servizio ferroviario. Per questo i dem, con Andrea Orlando, hanno lanciato un'interrogazione parlamentare anche al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, denunciando un aumento delle aggressioni sui treni.
E di sicurezza ha parlato proprio Corradi alla Camera. «Si stanno facendo varie cose - ha spiegato - partendo dalla bodycam, è una bella sperimentazione, al momento in Emilia Romagna, e si passerà all'attuazione, col permesso del sindacato, in tutta Italia». Quindi ha aggiunto che «tutti i nuovi convogli hanno delle telecamere che mandano sugli schermi le immagini di tutto il treno e degli altri passeggeri negli altri vagoni». Inoltre si «stanno assumendo persone» per Fs security, ha aggiunto Corradi, sottolineando che un'altra misura «importante» per migliorare la sicurezza è aumentare il numero di tornelli.
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