Il Dibattito pubblico sul progetto della nuova linea ferroviaria Pescara-Roma procede a ritmo serrato. Ieri due incontri in un giorno, con la variante Interporto che conquista l'attenzione di Rfi. Il terzo e ultimo round, convocato per affrontare il tema degli espropri e delle barriere antirumore, è stato preceduto da una riunione tra i tecnici Rfi-Italfer, comitati e sindaci interessati al tracciato. È stata presa in esame la proposta di tracciato alternativo definita nella Variante Interporto o dei Cittadini, condivisa da Manoppello e Chieti. «La proposta riferisce l'architetto Iolanda Romano è stata approfondita fino alla sua ingegnerizzazione. Starà agli enti proposti valutare l'impatto economico e ambientale di ognuno delle alternative. E sono felice del fatto che la manifestazione prevista per oggi sia saltata per far posto al dialogo». L'incontro di ieri, con relatori all'Aurum e cittadini online, ha affrontato temi legati alla qualità della vita di residenti e imprese lungo la ferrovia. I tecnici Talamoni e Corvaia sono entrati nel merito dell'ubicazione delle barriere antirumore e della procedura degli espropri riferiti ad abitazioni e ad attività commerciali e industriali. Quanto alle barriere si parla di 4960 metri per il lotto 1 e 4840 per il lotto 2.
I RISTORI Per gli espropri i cittadini che vedranno la propria destinata alla demolizione potranno contare su 1100 euro a metro quadro. Tra le strutture destinate a essere demolite anche capannoni industriali, un vivaio e un benzinaio. Le barriere antirumore nella frazione di Brecciarola preoccupano il sindaco di Chieti, Diego Ferrara che parla di ecomostro. «Le barriere ha riferito correrebbero per due chilometri, praticamente quasi l'intera frazione. E poi ci sono palazzi di tre piani che avrebbero barriere alte sette metri. Parlare di barriere e espropri adesso che si sta esaminando la Variante dei cittadini, per il sindaco di Manoppello, Giorgio De Luca, «non ha nessun senso». Chiedono di discutere alcuni casi particolari riferiti alle barriere, invece, i sindaci di Alanno e Scafa.
La parola ai cittadini, prevista dal Dibattito Pubblico con riunioni online separate per Comune, ha dato sfogo a richiesta di chiarimenti e proteste. Tanti gli intervenuti ai gruppi. Interventi esposti con rabbia e, a volte, commozione. Sono tanti quelli interessati alle demolizioni che vedono svanire i sacrifici di una vita. C'è chi ha appena finito di pagare il mutuo e adesso si trova a dovere lasciare la casa e il quartiere. E c'è anche chi minaccia barricate se dovesse andare in porto il progetto così com'è. Tanti anche i suggerimenti che, in alcuni, casi hanno affrontato questioni tecniche riferite anche a problematiche ambientali come la presenza di una quercia quasi centenaria. Oppure le difficoltà legate al dover spostare un'attività commerciale o industriale. Si è parlato anche di danni psicologici dei quali potrebbero risentire i cittadini costretti a modificare la propria vita. «Organizzeremo incontri per ogni Comune ha annunciato la coordinatrice del Dibattito Iolanda Romano per approfondire problemi specifici. Tutte le richieste e le proposte saranno valutate. Invito a inviarle con la sola modalità dei Quaderni degli attori ai quali si accede dal sito www.dpromapescara». Una richiesta, quella della coordinatrice Romano, che non è certo destinata a cadere nel vuoto.