MANOPPELLO Il confronto prosegue ma le posizioni di Manoppello e Chieti sul progetto del raddoppio della ferrovia RomaPescara restano ferme alla variante Interporto. E, intanto, comincia a farsi sentire anche Popoli. In un comunicato congiunto il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, e il collega di Manoppello, Giorgio De Luca, ribadiscano la loro contrarietà a un progetto che non contempli la variante Interporto. «Se così non accadesse - scrivono i due sindaci - significherebbe vanificare un investimento complessivo di 720 milioni di euro per realizzare alcuni lotti di un'opera che forse sarà conclusa nella sua interezza fra 20 o 30 anni: tutto per poter percorrere 157 chilometri di strade ferrate in poco più di due ore e alla media di 80 chilometri all'ora e con un costo sociale altissimo di depauperamento dei territori».
La variante Plus, esaminata nei tavoli tecnici dei giorni scorsi, dunque, non convince Ferrara e De Luca. «Abbiamo proposto la Variante dei cittadini aggiunge De Luca e ci siamo seduti con rispetto a tutti i tavoli, ma ora siamo stanchi. Rfi non può presentare un nuovo progetto di variante e nascondersi dietro ad un aumento sconsiderato dei costi di realizzazione per tornare, di fatto, all'ipotesi originaria». Non hanno mai remato contro e non intendono farlo. «Ma - ribadisce Ferrara - il nostro auspicio ancora oggi è vedere nascere un progetto che non faccia violenza a nessuno, né agli orizzonti di Rfi, né alla comunità che dovrebbe trarne beneficio».
PREOCCUPAZIONI Giocano, invece, di anticipo a Popoli. Qui le preoccupazioni sono per il successivo lotto Scafa-Pratola Peligna che nel progetto Rfi prevede due gallerie sotto al Morrone e l'esclusione di Popoli dal tracciato. Nei giorni scorsi il consigliere regionale Antonio Blasioli, il senatore Luciano D'Alfonso, i consiglieri comunali di minoranza di Popoli Antonio Castricone, Alfredo La Capruccia e Andrea Marino hanno incontrato l'ingegner Vincenzo Macello, direttore del settore Investimenti di Rfi. «L'ipotesi di realizzazione di due gallerie sotto al Morrone - si legge in una nota - è un'idea che a nostro parere va allontanata in considerazione del fatto che il Morrone costituisce un'importante struttura idrogeologica e con il suo grande serbatoio alimenta sia le sorgenti del Giardino, che serve le province di Pescara e Chieti, sia per sifonamento la falda solfurea di Popoli, attualmente captata quasi per intero dallo stabilimento delle Terme di Popoli. C'è stata grande attenzione da parte dell'ingegner Macello che ha ribadito la volontà di Rfi di giungere alla progettazione di questo lotto entro il 2022». L'ora di Popoli si avvicina.