Data: 06/02/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Ferrovia, residenti furiosi: «Salveremo le nostre case» Contestato il raddoppio della linea e l'abbattimento di alcuni edifici Prosegue la raccolta firme per spostare i lavori: «Non ci arrenderemo a Rfi». Cinque comuni uniti contro le demolizioni
MANOPPELLO Sono disperati. Hanno gli occhi umidi e non sanno più come gridare la loro rabbia i manoppellesi che rischiano di perdere le loro case, «costruite da padri e nonni con il sacrificio di tutta una vita» e dove vivono con le famiglie da decenni. Lotteranno contro l'abbattimento delle abitazioni e delle aziende anche a costo «di stenderci lungo i binari e bloccare i treni» in corsa lungo la direttrice Pescara-Roma. Manoppello è terra di battaglia, in questi giorni, portata avanti dai volontari dell'associazione Comferr, coordinati da Antonio Bianchi, schierati al fianco di decine di cittadini e imprenditori che rischiano di vedere le ruspe sgretolare dimore e attività commerciali ad ogni angolo del paese che verrebbe "tagliato" in due da muri di pannelli antirumore . «Siamo andati casa per casa, abbiamo svegliato all'alba i proprietari per spiegare loro cosa potrebbe accadere se questo progetto scellerato e folle di Rfi andrà avanti. Avremo una Manoppello est e una Manoppello ovest, come Berlino, se alzeranno muri alti 7 metri».raccolta firme Nessuno potrebbe più passare dall'altra parte se non facendo giri lunghissimi» alzano la voce Pierluigi Aceto, Hermo D'Astolfo, Katia Colalongo, Gianni Di Labio, Maurizio Petaccia e Roberto Sambenedetto, gli esponenti più agguerriti dell'associazione che ieri mattina raccoglievano firme (hanno superato quota 5mila) per chiedere lo spostamento del raddoppio all'Interporto dove c'è un enorme terreno incolto che fiancheggia l'autostrada e si affaccia lungo l'alveo del Pescara. Ci si arriva superando il ponticello di via Stefano Tinozzi, a ridosso dell'area ex Coind e la trafficata Statale 5 dove dovrebbe sorgere una rotatoria. «È il posto giusto per far scorrere una linea ad alta velocità», tuonano gli attivisti, «è un terreno abbandonato, ma strategico perché vicino all'Interporto e al casello autostradale, l'infrastruttura lo riqualificherebbe». La rabbia dei residenti Sotto il gazebo di via XX Settembre sfilano i residenti, anche quelli non interessati all'abbattimento. Daniela Francano e Fabrizio Baldassare, prendono la penna e firmano «contro questo scempio che distruggerà l'economia di Manoppello e per solidarietà verso chi rischia di perdere tutto». A pochi metri, c'è la ferrovia e, stretto tra via Galilei e via Aldo Moro, c'è l'antico casello 22/729, nato 150 anni fa. Dal 1967 vi risiede Elisa Cocciolone, originaria di Paganica. Lì, 53 anni fa, si è trasferita col marito casellante delle Ferrovie, Leto Chiavelli, di Onna, scomparso nel 2004 e in quel piccolo stabile con giardino hanno cresciuto 4 figli. «Quando siamo arrivati qui la stazione era diroccata e intorno c'era il vuoto, poche case», racconta la signora Elisa, nonna di 11 nipoti, con gli occhi gonfi di lacrime, «ci siamo ammazzati di lavoro per una vita per rimetterla a nuovo e mio figlio ha finito da poco di pagare il mutuo. Piangevo allora e piango ancora oggi, ma non ci arrenderemo. Se necessario, ci stenderemo sopra i binari per non farci togliere le case». Tra via Amendola e via De Gasperi, in un palazzo rosa a più piani, vivono Valentina Aceto e mamma Annamaria Blasioli, con figli e nipoti: «Dove andremo a vivere? Ci sfolleranno come i terremotati? Non dormiamo più, ci stanno rovinando la salute». Di fronte, c'è il supermercato di Franco Di Marco, che fa fatica a parlare: «Ho 5 dipendenti e famiglia, perderò casa e negozio? Sono distrutto».
Cinque comuni uniti contro le demolizioni Sono cinque i paesi in rivolta contro la creazione del raddoppio ferroviario della linea Pescara- Roma che spaccherebbe interi territori e provocherebbe danni alle economie e al sociale, secondo quanto sostengono sindaci e attivisti. Sono Manoppello, Chieti, Scafa, Alanno e San Giovanni Teatino dove domani alle 18 si svolgerà un consiglio comunale per cercare nuove soluzioni di contrasto al progetto Rfi. A marzo 2020 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa per la "costituzione di un gruppo di lavoro per il potenziamento del collegamento ferroviario Roma-Pescara" tra ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Regione Abruzzo e Lazio, e Rete Ferroviaria Italiana. Lo scopo del progetto, i cui primi rigurgiti risalgono a gli anni '90, è ridurre i tempi di percorrenza della linea. Nel 2008 Rfi presenta al Mit un progetto preliminare, tra cui è prevista la variante di Manoppello. Gli interventi di abbattimento delle infrastrutture dovrebbero partire a giugno.
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