L'AQUILA Al di là dell'aumento evidente del traffico, rispetto al quasi deserto degli ultimi due mesi, e delle persone che hanno utilizzato l'autobus per spostarsi - all'Aquila è stato necessario istituire alcune corse bis -, il primo giorno della fase due in Abruzzo è trascorso senza particolari criticità. Da fuori regione sono rientrati in 653: dato parziale dalla piattaforma online attivata per la registrazione obbligatoria. Il grosso arriva da Roma, da Bologna e meno da Milano. Oggi se ne saprà di più.
I princìpi cardine dell'uscita dall'emergenza coronavirus, distanziamento sociale e mascherine, sembrano essere stati rispettati un po' ovunque. È ovviamente troppo presto per poter stilare un bilancio definitivo: serviranno almeno dieci giorni per capire se la responsabilità individuale potrà avere la meglio su un virus che oggi in Abruzzo appare in ritirata. In ogni caso tante persone e automobili in circolazione, soprattutto nelle aree metropolitane. D'altronde con la giornata di ieri alcune centinaia di migliaia di lavoratori sono tornate attive tra coloro che non si sono mai fermati e chi ha ripreso.
IL QUADRO Traffico su tutti i principali raccordi stradali e varianti, in particolare nelle ore di punta, anche se la situazione non è neanche lontanamente paragonabile a quella pre-emergenza. Un segnale tangibile della ripartenza si è avuto anche dai parcheggi, tornati a ripopolarsi. Anche i mercati rionali hanno riaperto i battenti, seppur a ranghi ridotti su quasi tutto il territorio regionale. Un primo punto della situazione l'ha fatto l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Mauro Febbo, secondo cui è una percentuale molto alta quella tornata al lavoro in Abruzzo dal primo giorno della fase 2. All'appello mancano ancora tutto il comparto del commercio, tranne alcune filiere, e quello dell'artigianato. La Regione, come ha detto Febbo, ha intenzione di accelerare la riapertura anche di parrucchieri ed estetiste, settore che arriva a due o tre volte i dipendenti della Sevel: si è in attesa di un protocollo nazionale che possa permettere di anticipare dal 1 giugno al 18 maggio. Stessa situazione per bar e ristoranti: anche in questo caso la strategia è quella di accelerare il più possibile i tempi, garantendo in ogni caso la massima sicurezza. Non solo: la Regione potrebbe presto sbloccare altre attività, come ad esempio le visite ambulatoriali.
LE DIFFICOLTA' Qualche difficoltà in più c'è per il settore dei balneatori, sebbene la data del 1 giugno rimanga una opportunità concreta. Entro questa settimana è fissato un incontro con i sindaci e con le Capitanerie di porto per superare le difficoltà legate soprattutto alla gestione delle spiagge libere e ai dispositivi di protezione per chi si dovrà occupare del salvataggio. Secondo Febbo le decisioni sulle riaperture annunciate dal governo «hanno disorientato e creato attesi dalle conseguenze non corrette». «Ancora una volta - ha aggiunto l'assessore - ci appelliamo al senso civico e al senso di responsabilità di ciascuno: dobbiamo evitare che ci sia un nuovo innalzamento della circolazione del virus e scongiurare un nuovo Lockdown che sarebbe disastroso».
Ieri Febbo si è confrontato in videoconferenza con il ministro Franceschini per discutere dei temi legati al turismo, ma per il momento si è in attesa che il Comitato tecnico scientifico possa produrre protocolli di sicurezza validi.
MOBILITA' Passeggeri in aumento, come detto, anche sugli autobus, sia locali che della Tua, l'azienda unica regionale: sui mezzi è in vigore il protocollo sanitario che prevede la presenza di dispenser, adesivi sui sedili dove è vietato sedersi e chiusura ai passeggeri dell'area a ridosso degli autisti. Ogni autobus viaggerà con un numero ridotto di persone a bordo, a seconda della grandezza dei mezzi.
Secondo il capo della task force regionale, Alberto Albani, «è più rischiosa ora la condotta dei cittadini che non rispettano le regole del distanziamento che non il ritorno sui luoghi di lavoro». «I lavoratori - ha spiegato - sono molto ben tutelati dalle vigenti normative: tutti all'ingresso delle aziende devono sottoporsi a una serie di procedure, come il rilevamento della temperatura corporea. Così come sono ben codificate le procedure dei trasporti da e per lo stabilimento. I cittadini, invece, hanno solo la regola del distanziamento sociale, l'unico metodo sulla cui efficacia abbiamo un riscontro scientifico; lo stesso non è per le mascherine che, però, sono fortemente raccomandate».