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Data: 27/03/2020
Testata Giornalistica: LA STAMPA
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Effetti del coronavirus, alla Gtt arriva la cassa integrazione per 4200 dipendenti L’azienda punta a farla partire da aprile, coprendo con le ferie il periodo fino al 31 marzo

TORINO. Gtt ha chiesto l’adesione al Fondo bilaterale di solidarietà. In pratica, la cassa integrazione del settore trasporto pubblico. La misura è stata richiesta per tutti i 4.200 dipendenti. L’azienda punta a farla partire da aprile, coprendo con le ferie il periodo fino al 31 marzo. Si tratta di una prima volta assoluta per Gtt, che sta ancora cercando di definire i dettagli. La comunicazione è già stata data ai sindacati e ora si cerca l’accordo. Lo stipendio garantito per tutti i lavoratori (dai quadri a scendere) dovrebbe ruotare intorno ai 1.100 euro mensili, ma l’idea è quella di fare delle rotazioni, in modo da alternare periodi di lavoro e di solidarietà e coprire eventualmente il resto con altri metodi, così da non concentrare troppo il peso dello stop su uno dei tre. La decisione, peraltro, si rende necessaria se si pensa che Gtt incassa mediamente 9 milioni al mese dai titoli di viaggio, e che a fronte di un’offerta di trasporto pubblico diminuita del 50% i passeggeri sono diminuiti del 90%. «Questa è una situazione da incubo – ha ammesso l’ad di Gtt, Giovanni Foti –. Si farà sentire pesantemente sui nostri conti». Da domani, poi, cambiano orari e frequenza della metro. L’attesa media nelle ore di punta aumenterà di un minuto (arriverà a circa cinque e mezzo), e verrà anticipato l’orario di chiusura: venerdì e sabato stop un’ora prima (mezzanotte e mezza anziché 1,30), domenica si chiude mezz’ora prima (mezzanotte e mezza anziché all’1).


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