ROMA I genovesi dovranno resettarsi. Dal 4 maggio si riparte ma con alcune accortezze più o meno tassative: mascherina, gel igienizzanti e guanti a parte, è consigliabile utilizzare di più l'auto propria per recarsi al lavoro, invece dei mezzi pubblici che possono essere sempre veicolo di contagio.
Sul campione delle 14 principali città italiane nelle quali viene scattata la fotografia sui mezzi di trasporto utilizzati da 1,5 milioni di lavoratori di edilizia, manifattura, commercio, risulta che nella città della lanterna si utilizza di più tram, metro, treno: lo fa il 23% dei 57.457 ligure che si reca al lavoro. Catania, invece, è la città dove gli abitanti usano meno il mezzo pubblico: solo il 3%.
LE ABITUDINI DEL SUD In vista della fase 2 da lunedì della prossima settimana, annunciata ufficialmente ieri sera da Giuseppe Conte che ha emanato il nuovo Dcpm, il Comitato tecnico scientifico che assieme all'Inail affianca il governo, oltre alla task force di Colao, per individuare le soluzioni ottimali compatibili, ha fatto uno studio ad hoc sulla mobilità dei cittadini. E siccome la sollecitazione di governo ed esperti è di preferire i mezzi privati (auto, moto, bici), a Genova la riconversione dovrà coinvolgere 12,100 cittadini.
A Catania invece, dove sono 46.424 i dipendenti dei tre comparti che per prima si rimetteranno in moto tra sette giorni, il mezzo privato è scelto dall'85% degli abitanti perchè in tutta la Sicilia, viene preferito il mezzo proprio mentre solo il 3% sale sui bus e l'11% va a piedi.
Veniamo alle grandi città, partendo da Roma dove, nonostante i cronici disservizi dei mezzi pubblici, su 200.312 cittadini di nuovo in attività, oltre 42 mila sono costretti a salire su bus e metro. Solo l'1% utilizza mezzi aziendali, 10% va a piedi e il 70% sta in fila per ore in coda con la propria vettura visto il traffico infernale della capitale, anche se in tanti hanno le due ruote. A Milano su 337.380 lavoratori dei comparti in questione, il 70% usa auto e moto, quasi 71 mila prendono soprattutto metro poi i bus, l'8% si reca a piedi. Torino è una città dove, su 223.678 dipendenti al ritorno in attività, in 172 mila (77%) prendono l'auto privata, più delle moto, con un 12% i mezzi pubblici e il 10% a piedi. Quasi 100 mila fiorentini al lavoro con il proprio mezzo, pari all'81% dei 122.587 che dopo quasi due mesi, tornano in attività. Il 9% preferisce la camminata e il 9% il mezzo pubblico.
Anche a Bologna in 95 mila preferiscono andare al lavoro con auto e moto di proprietà: sui 115.036 a rimettersi in azione, il 9% sale sugli autobus, il 7% sceglie la camminata e l'1% sale su mezzi aziendali.
A VENEZIA In laguna su 79.523 lavoratori, il 78% pari a 62 mila veneziani prende i mezzi di proprietà dove circa un terzo sono imbarcazioni e il resto auto, mentre il 10% si imbarca sui vaporetti e il 9% va a piedi.
Scendendo nel sud viene confermata la tendenza di Catania. A Napoli saranno 169.504 a poter dire io esco di casa e torno al lavoro, di cui 118,6 mila riprenderà la macchina e la moto, il 12% gli autobus mentre il 17%, la percentuale più alta in assoluto con Bari, va a piedi. E proprio nel capoluogo pugliese saranno 80.730 a tornare in azienda, di cui quasi 14 mila a piedi, il 76% con l'auto e solo il 5% con i mezzi pubblici. A Reggio Calabria l'auto domina, viene presa dal 79% (14,7 mila), 15% preferisce la camminata e solo il 5% il mezzo pubblico. Anche a Palermo solo il 6% va in autobus, il 15% a piedi e su 38.288 lavoratori, in 30,2 mila vanno con mezzi propri.