Vietato parlare al conducente, la regola standard lascia il passo alle nuove disposizioni in tempo di emergenza coronavirus. Così da domani sui bus romani (non tutti, sono esclusi quelli gestiti dalla Tpl con sole due porte) sarà vietato utilizzare per accedere o scendere dall'autobus la porta anteriore del mezzo e bisognerà rispettare un'idonea distanza di sicurezza dall'autista. La regola non varrà per quei bus dove la cabina di guida è già isolata. Nell'ambito delle misure di prevenzione contro il coronavirus, l'Atac, l'azienda capitolina che gestisce il trasporto pubblico nella Capitale, dunque, ha disposto che «a partire da lunedì prossimo, 9 marzo, il personale di guida, salvo casi di emergenza, non aprirà la porta anteriore delle vetture per le quali non è disponibile l'accesso separato alla cabina guida. Sarà consentito l'utilizzo della porta centrale e/o posteriore. La misura rimarrà operativa fino al termine dell'emergenza sanitaria». Per Renzo Coppini (SLM Fast-Confsal) la misura è necessaria perché «se solo un autista si contagia, tutto il deposito o la rimessa potrebbe essere messo in quarantena con il rischio concreto di bloccare il trasporto». Per Slm Fast «servono interventi in tutte le aziende di tpl, sui bus 3 porte, 2 porte, con cabina chiusa o non, dando la massima informazione all'utenza».
CONVOGLI AFFOLLATI «Resta invece da capire - dice David Nicodemi dell'Associazione TrasportiAmo - come si intende affrontare il problema del sovraffollamento nelle metro e nelle ferrovie Roma-Viterbo e Roma-Lido, dove i passeggeri viaggiano ogni giorno assiepati, gomito contro gomito». L'idea? Contingetare gli accessi e aumentare le sanificazioni delle vetture.