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Data: 05/06/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Dorsale adriatica ad alta velocità, la Provincia aderisce

TERAMOnIl ministro dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini ha lanciato l'idea di mettere al centro del nuovo piano strategico degli investimenti per il nostro Paese la dorsale Adriatica con un duplice progetto: ferrovia ad alta velocità, in parte su nuovo tracciato che segue le autostrade, e mobilità ciclabile nelle zone ad alto pregio ambientale e naturalistico. La Provincia di Teramo aderisce all'appello del presidente dell'Upi, Michele de Pascale, che ha rilanciato il progetto a tutte le Province della dorsale.«Una nuova linea ad alta velocità che congiunga Taranto a Trieste», è questo l'auspicio del consigliere delegato alla viabilità e all'urbanistica, Lanfranco Cardinale, che aggiunge: «Se questa parte dell'Italia continua ad essere tagliata fuori dai collegamenti dell'alta velocità ha ben poche speranze di rilanciare l'economia e il turismo e quindi lo sviluppo sostenibile. Che passerà attraverso reti veloci, meno trasporti su gomma e piste ciclabili. L'idea del ministro Franceschini e dell'Unione delle Province va sostenuta, sviluppata e finanziata».Come sottolineato anche dal presidente Upi, de Pascale, l'attuale ferrovia adriatica è «una linea che oggi rappresenta un grande limite, di portata e di velocità, ma anche una cesura violenta per molte comunità che si stanno ripensando in termini di mobilità leggera e di rigenerazione urbana. Una linea che invece potrebbe cogliere l'occasione storica del cambio di orientamento che sta vivendo l'Unione Europea in termine di sostegno agli investimenti, e rappresentare uno dei grandi progetti infrastrutturali che usufruirà dei nuovi finanziamenti europei annunciati dalla Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen».«Un progetto trasversale che vede unite le Province e che unirebbe le comunità dal nord al sud», conclude Cardinale, «come Franceschini e de Pascale pensiamo che proprio questo è il momento giusto: dall'emergenza Covid si esce con una visione nuova».«Al di là degli Appennini l'alta velocità ha cambiato le dinamiche socio-economiche e le rotte degli italiani», commenta il presidente Diego Di Bonaventura, «questa degli investimenti infrastrutturali è la partita più grande che ci lascia l'emergenza Covid. La dorsale appenninica è un progetto del quale si favoleggia dal 1800, ora è il momento. Guai, come è accaduto in passato, dividerci su tratti e percorsi: va realizzata tutta. Non si può dividere l'Italia più di quanto non lo sia ora: una mobilità veloce per merci e persone non è più rinviabile e al di là degli indubbi vantaggi economici, ambientali e sociali forse è l'unico vero modo per ricucire l'Italia, per avvicinare nord e sud».

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