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Data: 04/08/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Dopo l'A14 tocca ai treni: ferrovia chiusa 20 giorni Lavori tra Marsica e Lazio, da lunedì bus per chi viaggia da Pescara a Roma

AVEZZANO Resta un'estate da bollino nero per gli spostamenti in Abruzzo: a un mese di luglio con pesanti disagi legati ai lavori dell'A14 (nelle gallerie e sui viadotti sequestrati) segue il mese di agosto con problemi che investiranno i viaggiatori della ferrovia Pescara-Roma. A partire da lunedì prossimo (10 agosto), Rete ferroviaria italiana e Trenitalia faranno scattare il semaforo rosso per tutti i treni in viaggio tra le stazioni di Roma Tiburtina e Avezzano. Lo stop ai convogli resterà in vigore fino al 30 agosto. Sul versante Avezzano-Sulmona-Pescara, invece, i treni continueranno a circolare regolarmente, anche se le coincidenze coi pullman potrebbero comportare ritardi sulla tabella di marcia.

BUS SOSTITUTIVI. Sul tratto interdetto al traffico dei treni entreranno in azione i mezzi sostitutivi programmati dalle due società eredi delle Ferrovie dello Stato per consentire gli spostamenti dei viaggiatori da e per la capitale. Per venti giorni, quindi, Avezzano diventerà il punto di interscambio tra i due vettori di trasporto pubblico. I mezzi su gomma faranno spola tra le stazioni di Avezzano (in piazza Matteotti) e Roma Tiburtina (nel piazzale Giovanni Spadolini) con fermate nelle aree antistanti le numerose stazioni intermedie: Scurcola Marsicana in piazza Risorgimento; Villa San Sebastiano al bivio della stazione sulla Tiburtina; Tagliacozzo al terminal bus sulla via Tiburtina (sottopasso degli Angeli); Sante Marie al bivio tra il paese e la statale numero 5; Carsoli al terminal bus Cotral via Roma; Oricola-Pereto al bivio della stazione e poi via via nelle fermate in territorio laziale fino alla capitale.

AMMODERNAMENTO. Lo stop ai convogli ferroviari scatterà per consentire i lavori in sicurezza nei vari cantieri che entreranno in funzione nel tratto compreso tra Avezzano e Castel Madama (Roma): i lavori di ammodernamento tecnologico, oltre che per rafforzare i sistemi di sicurezza, porteranno alla chiusura di altre stazioni.

QUALI DISAGI. La chiusura in agosto, il mese delle vacanze di studenti e impiegati pendolari, dovrebbe limitare i disagi, anche se i problemi non mancheranno. Chi proviene in treno da Pescara, ad esempio, dovrà fermarsi ad Avezzano e prendere il bus sostitutivo per raggiungere la destinazione. Stesso discorso per chi, da Roma, deve andare verso la costa adriatica: farà mezzo viaggio in bus fino ad Avezzano e la restante parte in treno.

IL CASO A14. L'estate 2020 andrà negli archivi come una delle più calde, non solo per la colonnina di mercurio, degli ultimi anni: solo una settimana fa, infatti, per il caos trasporti sull'A14, il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha inviato un esposto alle procure di Pescara e di Teramo per denunciare le condizioni del traffico da Val di Sangro e Porto Sant'Elpidio nelle Marche. «Una situazione insostenibile in entrambe le direzioni», ha tuonato il governatore abruzzese, «per la presenza di numerosi viadotti posti sotto sequestro per indagini relative alle barriere di protezione». Marsilio di fronte al peggioramento del quadro generale, che ha scatenato anche le proteste di molti sindaci, associazioni di categorie e privati per i «danni economici subiti nel trasporto merci», ha chiesto alle autorità di «eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti». Ed è pronto a valutare ogni azione volta al risarcimento dei danni subiti dalla Regione.

ALTA VELOCITÀ. Sul versante dei trasporti, comunque, al di là delle polemiche inevitabili per i ritardi e i disservizi, l'anno 2020 andrà in archivio con una notizia attesa da decenni dal popolo abruzzese: il raddoppio della tratta ferroviaria che collega l'Abruzzo col Lazio finita sotto i riflettori della campagna elettorale delle Regionali, quando l'allora vice premier, Luigi Di Maio, insieme all'ex parlamentare, Alessandro Di Battista, e alla candidata alla presidenza della Regione, Sara Marcozzi, si recò alla stazione di Pescara per chiedere «quanto si impiega a raggiungere Roma in treno da Pescara?». La risposta del bigliettaio: «Da 3 ore e 21 minuti con i treni diretti (solo 2) fino a 6 ore». Per i grillini, quello era un buon motivo, per ribadire il no alla Tav Torino-Lione e investire sulle opere che servono: il raddoppio della Pescara-Roma. Ora la questione della strada ferrata veloce per collegare l'Abruzzo costiero e montano con la capitale potrebbe diventare realtà. Almeno questa è stata la promessa del premier Giuseppe Conte, nel giorno delle riaperture quando parlando del futuro dell'Italia che «ha affrontato la fase più acuta del coronavirus», nell'elenco delle infrastrutture prioritarie per l'ammodernamento e il rilancio del Paese ha citato i lavori per l'alta velocità ferroviaria tra Pescara e Roma e il raddoppio della ferrovia Pescara-Lecce. «È impensabile un solo binario Pescara-Bari-Lecce o una distanza breve, quale quella tra Roma e Pescara», ha affermato Conte, «per la quale occorrono più di 4 ore di treno. Per questo stiamo pensando alla necessità di velocizzare la tratta ferroviaria tra la capitale e Pescara».

LA VELOCIZZAZIONE. Il disegno del premier del governo giallorosso, seppur con sfumature e rivendicazioni diverse, stavolta ha trovato unità d'intenti tra le diverse parti, a partire dal presidente Marsilio, per passare al segretario regionale del Pd, Michele Fina, al sindaco di Pescara, Carlo Masci, alla consigliera regionale grillina Sara Marcozzi. Un buon motivo, quindi, per remare tutti nella stessa direzione e spingere la ferrovia, vecchia di quasi 150 anni, verso il terzo millennio.


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