PESCARA Da domani si lascia a casa il pc e lo smartphone per tornare a guardare negli occhi compagni e insegnanti. Sono infatti circa 29.000 gli studenti delle scuole superiori che si apprestano a dire addio (o arrivederci, chissà) alla didattica a distanza per tornare a quella in presenza sino al 50%. La Cisl Scuola-Abruzzo Molise non ci sta. Fa osservare che la situazione non appare assolutamente diversa da quella delle altre 14 regioni che hanno deciso il rinvio. «Chiaro segnale aggiungono di una non condivisione delle valutazioni fatte dal Ministero dell'Istruzione e dal governo». Insomma si chiede anche alla Regione Abruzzo di fare altrettanto, dopo aver sottolineato che qui il numero dei contagi attivi ha superato quota 11.000, polverizzando il picco di 2.108 raggiunto durante la prima ondata (rilevamento del 22 aprile).
RIFERIMENTO Il riferimento è anche alle «continue segnalazioni di contagi che hanno interessato sia gli alunni che il personale scolastico, dall'infanzia alle medie, con un costo notevole per l'intero sistema. Pertanto sottolinea ancora la Cisl non si riesce proprio a comprendere la fretta di riportare anche le scuole superiori in presenza di fronte a uno scenario che non è sicuramente quello di una riapertura in sicurezza». Quindi un'altra considerazione: le formule adottate per consentire la didattica in presenza (capienza al 50%, 75%, giorni alterni, orari sfalsati, alternanze settimanali), sono ritenute dal sindacato «ulteriormente destabilizzanti per l'attività didattica».
Uno dei temi legati alla riapertura delle scuole è quello della mobilità. Il sottosegretario alla presidenza della Regione, Umberto D'Annuntiis prova a rassicurare tutti: «Abbiamo iniziato una fitta attività di organizzazione del trasporto pubblico, attraverso quotidiani tavoli tecnici che permetteranno di riportare i nostri ragazzi nelle scuole in tutta sicurezza». Nel dettaglio le società del Tpl sono pronte a intervenire con 120 pullman in più rispetto ai mezzi oggi in strada e 417 corse aggiuntive.
PARAMETRI Spiega ancora D'Annuntiis: «I parametri su cui abbiamo tarato tutta l'attività organizzativa sono quelli della presenza al 75%, così da essere sufficientemente pronti anche nel momento in cui il governo permetterà un rientro maggiore di studenti nelle classi». Il delegato ai trasporti fa poi riferimento al lavoro minuzioso svolto nei tavoli operativi coordinati dai prefetti. Sottolinea il contributo importante delle aziende del trasporto locale. In particolar modo di Tua, che in diverse situazioni critiche si è già fatta carico ricorda D'Annuntiis di assicurare il servizio anche dove si incontravano difficoltà di integrazione con il resto della rete.
Un altro ringraziamento è rivolto al Direttore scolastico regionale, ai responsabili degli Uffici provinciali e ai dirigenti «che hanno saputo comprendere al meglio l'importanza di servizi essenziali per la ripartenza delle scuole». Il trasporto pubblico è appunto uno di questi, forse il più essenziale per contenere gli episodi di contagio. Il sottosegretario alla Presidenza non dimentica il lavoro fatto dal Dipartimento Trasporti della Regione «che sottolinea - anche in queste ultime ore è al lavoro per verificare i nuovi piani di esercizio scolastici rafforzati e ottemperare alle ultime necessità».
Una di queste, forse la più importante ai fini del contenimento della pandemia, è quella di scaglionare gli ingressi e le uscite sui mezzi pubblici per evitare pericolosi assembramenti. D'Annuntiis fa poi riferimento alle ingenti risorse stanziate dalla Regione (in aggiunta a quelle statali) per venire incontro alle esigenze del mondo della scuola e delle famiglie, sia nella prima che nella seconda fase emergenziale, lasciandosi andare a una chiosa finale di carattere politico: «Siamo pronti a ripartire, ma dispiace l'atteggiamento di autorevoli esponenti dell'opposizione che, mentre invocano la collaborazione a livello nazionale, sui territori si lasciano andare a polemiche strumentali».