Ora per la chiusura del Distretto teatino di Tua c'è anche una data: è di fatto il 18 novembre allorquando, come recita un ordine di servizio, 17 dipendenti verranno trasferiti dalla residenza di lavoro di Chieti a quella di Pescara e uno a Lanciano. Un provvedimento che arriva in concomitanza con l'avviso pubblico con il quale Tua cerca un'altra sede per il Distretto di Chieti, e con una mozione che chiede un Consiglio comunale straordinario che fra l'altro certifichi l'assenza del pericolo amianto nel sito attuale oltre a tutelare la città e i diritti del personale operante nel Distretto di Chieti. Della mozione, ma soprattutto l'avviso, si discute molto nel mondo politico cittadino. E non sfuggono aspetti, contenuti nell'avviso pubblico «di manifestazione di interesse per la ricerca in locazione e/o alienazione di un immobile da adibire a piazzale di sosta e manovra autobus nel territorio Comunale di Chieti» che, secondo alcuni, si prestano a una serie di osservazioni. La prima è che si tratta di un avviso meramente ricognitivo, che non vincola assolutamente la società di trasporto regionale: ciò significa che quando saranno arrivate eventuali offerte, Tua potrebbe decidere anche di non prendere in affitto la nuova sede né acquistarla. C'è poi la localizzazione: il sito, di non meno di 4.000 metri quadrati, dovrà essere a cinque chilometri in linea d'aria dalla Stazione, in un'area industriale o artigianale. Ma se l'avviso, pubblico, è improntato a criteri di economicità, il sito andrebbe cercato sull'intero territorio comunale. E allora c'è chi chiede: perché a 5 chilometri dalla stazione e non, ad esempio, a 500 metri da un altro luogo della città? Ulteriore aspetto: laddove il sito proposto non dovesse avere i requisiti tecnici e funzionali, recita sempre l'avviso, viene dettato un cronoprogramma per la messa norma. La considerazione, al riguardo, è che l'attuale sede del Distretto, in via di smantellamento, offre già tutti i requisiti richiesti con l'avviso pubblico, con la differenza ulteriore, rispetto alla sede attuale, che quest'ultima offre, a canone ridotto, 9mila metri quadrati contro i 4.000 richiesti dall'avviso. C'è poi un'ultima osservazione: mentre viene pubblicato l'avviso parte già anche l'ordine di trasferimento dei dipendenti, tutti via da Chieti , destinazione Pescara. Nel frattempo quello di Chieti è diventato un distretto fantasma: non si lavano più gli autobus, l'officina è ferma. E fra pochi giorni gli autobus che partono ogni giorno da Chieti per le rispettive destinazioni dovranno arrivare da Pescara: con l'unica certezza di un aggravio dei tempi e dei costi.