Data: 04/05/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Distanze minime e capienze prove generali sui trasporti. Da Roma e Milano, le aziende comunali nonriescono a rispettare le normeanti-Covid. Piano da 800 milioni dell’esecutivo per dare aiuto alle imprese del Tpl
ROMA L'Italia si rimette in moto con oltre 4 milioni di persone che, da oggi, torneranno a circolare per recarsi a lavoro e non solo. Molti di loro utilizzeranno i mezzi pubblici: bus, metro, tram. E il Paese si troverà di fronte a una prova importante, dimostrare che il sistema di trasporti per la Fase 2 - elaborato dal governo e applicato dalle singole Regioni - sia consono nel rispettare i limiti interpersonali di distanza nell'ottica anti-contagio. Non tutto potrebbe filare liscio, complice la difficoltà di garantire i controlli a bordo delle vetture, mentre sempre il governo sta studiando un piano di finanziamenti per aiutare le aziende del trasporto pubblico a risalire la china dopo mesi di stop, caratterizzati dal crollo del traffico passeggeri e, di riflesso, dai mancati incassi. Ogni Regione ha attivato un piano per l'uso dei mezzi pubblici contingentando gli ingressi - dalle stazioni della metro alle capienze delle vetture, ai treni - ma i nodi sono molti. Soprattutto per le grandi città, Roma in primis, che si troverà nella migliore delle ipotesi a fronteggiare un flusso di almeno 100 mila utenti solo per oggi. Proprio nella Capitale l'Atac, la municipalizzata dei trasporti, ha apposto all'interno dei mezzi degli adesivi per indicare dove le persone possono accomodarsi o stare in piedi. Alla fine gli spazi indicati sono molto inferiori rispetto alla soglia della capienza massima al 50%. Ad accorgersene è stato l'assessorato ai Trasporti anche se l'azienda, pur rispondendo che garantirà il 50% massimo, spiega che i conti sono stati fatti tenendo conto del metro lineare di distanza. Anche Milano e Napoli sono pronte con un piano di trasporti per la Fase 2. Nel capoluogo partenopeo la metropolitana, ad esempio, viaggerà con massimo 120 persone rispetto alle abituali 800. Ma il nodo principale riguarda le verifiche soprattutto nella Capitale dove a fronte di 1.450 vetture circolanti la maggior parte dei controllori sarà spedita in strada alle stazioni e ai capolinea per dare informazioni all'utenza lasciando le vetture scoperte di verifiche. Il compito ricadrà principalmente sugli autisti - e questo anche a Milano - che promettono a Roma già rientri autogestiti in rimessa se non verranno garantiti i limiti minimi di sicurezza. |
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