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Data: 17/09/2019
Testata Giornalistica: IL QUOTIDIANO DEL MOLISE
    IL QUOTIDIANO DEL MOLISE

Disservizi Trenitalia, per i 5 Stelle «la Regione ha un debito di 24 milioni». «Passivo accumulato nel 2018 che comprende anche 1,7 milioni di euro di interessi di mora per ritardati pagamenti»

Treni rotti e disservizi «perché la Regione ha 24 milioni di debiti. I consiglieri del Movimento: «Presenteremo un esposto alla Corte dei Conti per stabilire di chi sono le responsabilità». Greco: «Scoperchiato vaso di Pandora» LEGGI L'ARTICOLO IN FORMATO PDF


I disservizi sulle tratte ferroviarie, principalmente sulla Roma-Campobasso, sono all’ordine del giorno. I vagoni in dotazione alla Regione, come noto, sono vetusti, e quelli per Roma sono costretti a fermarsi al famigerato 20 bis, a centinaia di metri di distanza da Termini, proprio perché vecchi. La causa è relativa anche ai reiterati debiti che la Regione Molise ha nei confronti di Trenitalia. «La Regione Molise ha un debito di 23,9 milioni di euro con Trenitalia – hanno denunciato ieri in conferenza stampa i consiglieri regionale del Movimento 5 Stelle - Debito accumulato nel 2018 che comprende anche 1,7 milioni di euro di interessi di mora per ritardati pagamenti. Il servizio di trasporto ferroviario in Molise peggiora di giorno in giorno: le tratte che collegano Campobasso a Roma o a Napoli sono ormai una vera odissea e, nonostante le continue proteste e gli annunci pre elettorali, la situazione sembra stia letteralmente degenerando. Ma pare che, nonostante l’impegno contrattuale assunto con Trenitalia, la Regione non paghi alla società i corrispettivi dovuti per l’espletamento del servizio e non svolga le proprie funzioni ispettive sulla qualità delle prestazioni erogate. Ecco dov’è la causa di un problema che tiene isolata la nostra regione, già martoriata sotto molti aspetti. Nonostante alla fine del 2016 il governo Renzi abbia dato il via libera al risanamento del debito di 90 milioni di euro che la Regione aveva accumulato nei confronti di Trenitalia attraverso l’utilizzo del Fondo di Sviluppo e Coesione, aprendo così la strada alla stipula del nuovo accordo contrattuale - spiegano i portavoce M5S - dal 2017 la Regione, invece di inaugurare una nuova stagione virtuosa, ha accumulato nuovi debiti. È bene spiegare che il debito è stato creato nel 2018, e che il presidente Toma e l’assessore Vincenzo Niro non potevano non sapere. Infatti, il dirigente del Servizio Trasporti nel luglio del 2018, con una precisa nota, richiedeva al Servizio Bilancio uno stanziamento di oltre 16 milioni di euro per permettere il pagamento a Trenitalia delle prestazioni contrattualmente pattuite. In risposta, la maggioranza ha deciso di non decidere: non ha stanziato le risorse richieste e nemmeno ha avviato la procedura prescritta dalla legge per il riconoscimento del debito fuori bilancio. E qualora Toma volesse addossare la responsabilità alla precedente amministrazione, dovrà dirci se ha provveduto a segnalare alle autorità competenti eventuali irregolarità, perché è obbligato a farlo. Appare evidente, in una situazione come questa - dicono i pentastellati - che Trenitalia non sia ‘motivata’ a investire per migliorare i servizi, come previsto nel contratto: l’acquisto di nuovi treni, o il cosiddetto revamping (ristrutturazione), potrebbe risolvere molti problemi legati alle corse in ritardo, soppresse o ai convogli fatiscenti. Vi chiederete come mai la Regione Molise continui ad accumulare debiti con Trenitalia. La risposta è più semplice di quanto si possa pensare: perché non apposta in bilancio le risorse per coprire i relativi costi, utilizzando la quasi totalità delle risorse per il pagamento del trasporto pubblico su gomma, con i risultati che sono noti a tutti i pendolari molisani. Ebbene sì. Malgrado lo Stato garantisca annualmente trasferimenti per oltre 35 milioni di euro per il funzionamento del trasporto pubblico locale (ferro e gomma) - continuano i Consiglieri del gruppo M5S Molise - la Regione non copre la restante parte di sua competenza. E, forse consapevole di essere ‘dalla parte del torto’, la Regione non applica o non può applicare a Trenitalia le penali per disservizi previste nel contratto. Qui apriamo un altro capitolo: abbiamo notato che solo in data 6 settembre 2019, dopo un nostro accesso agli atti per poter visionare le contestazioni della Regione Molise a Trenitalia, l’ufficio competente si è affrettato a designare tre funzionari per effettuare controlli e richiami legati ai disservizi. Ciò vuol dire che la Regione Molise, a distanza di oltre due anni dalla sottoscrizione del nuovo contratto, non aveva mai segnalato i disservizi e non aveva addirittura designato il personale che avrebbe dovuto effettuare controlli e segnalazioni. A tal proposito abbiamo chiesto con accesso agli atti se, nonostante l’assenza di un team addetto ai controlli, la Regione Molise abbia addebitato a Trenitalia le penali per disservizi. Ma su questo punto attendiamo ancora la documentazione per avere il quadro completo. Intanto sulle ‘tasche’ dei molisani grava un nuovo debito di 23 milioni di euro con Trenitalia, debito dovuto alle inefficienze politico-amministrative di questo e dei precedenti governi regionali. - affermano ancora i pentastellati - E dove troverà i soldi per le coperture il presidente Toma? Farà un nuovo mutuo? Aumenterà la pressione fiscale? Ridurrà le spese? Staremo a vedere. Noi intanto continuiamo a depositare proposte concrete che consentirebbero alla Regione Molise di evitare inutili sprechi e recuperare quattrini. Proposte che finora la maggioranza a guida Toma non ha mai voluto prendere in considerazione. Quindi i cittadini molisani a chi devono attribuire le responsabilità di un modus operandi così discutibile? Ce lo dirà la Corte dei Conti - concludono i portavoce M5S - alla quale nei prossimi giorni invieremo un esposto per far luce sulla vicenda. Certo, questo triste capitolo andrà ad aggiungersi a operazioni contabili non corrette e a squilibri su partite di Bilancio del 2017/18 per un importo pari a 15 milioni di euro: altre pagine spiacevoli della gestione dei soldi dei molisani, - hanno concluso - che la Corte dei Conti ha già individuato questa estate».

Greco: «Scoperchiato vaso di Pandora»

«Ieri mattina – ha commentato il capogruppo Andrea Greco – abbiamo scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora, che il Presidente Toma non può liquidare con vaghi proclami alla stampa. Il Molise ha accumulato debiti con Trenitalia per altri 24 milioni di euro nel corso del 2018. Per cui, mentre la maggioranza perde tempo con continui litigi (ben pagati!), sulla testa dei molisani gravano sempre più debiti, a fronte di un servizio assolutamente inadeguato. Spesso sentiamo esponenti della maggioranza lamentarsi dei servizi erogati da Trenitalia, ma non spiegano il perché. La risposta è più semplice di quanto si possa pensare: perché la Regione non paga Trenitalia. Tecnicamente, non apposta in bilancio le risorse per coprire i relativi costi. I soldi a disposizione vengono utilizzati per pagare solo il trasporto pubblico su gomma. Ebbene sì: lo Stato garantisce annualmente trasferimenti per oltre 35 milioni di euro per il funzionamento del trasporto pubblico locale (ferro e gomma), ma la Regione utilizza questi soldi quasi esclusivamente per la gomma. Con i risultati troppo spesso scadenti, che tutti i pendolari molisani conoscono. È bene spiegare che il debito è stato creato nel 2018, e che il presidente Toma e l’assessore Vincenzo Niro non potevano non sapere. Infatti, il dirigente del Servizio Trasporti nel luglio del 2018, con una precisa nota, richiedeva al Servizio Bilancio uno stanziamento di oltre 16 milioni di euro per permettere il pagamento a Trenitalia delle prestazioni contrattualmente pattuite. In risposta, la maggioranza ha deciso di non decidere: non ha stanziato le risorse richieste e nemmeno ha avviato la procedura prescritta dalla legge per il riconoscimento del debito fuori bilancio. Nessuno fino ad ora vi aveva raccontato la verità, ovvero che non paghiamo Trenitalia, né controlliamo la qualità dei servizi che ci eroga. Almeno finché non siamo intervenuti. Qualora Toma volesse addossare la responsabilità alla precedente amministrazione, - ha concluso Greco - dovrà dirci se ha provveduto a segnalare alle autorità competenti eventuali irregolarità, perché è obbligato a farlo»


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