Data: 14/05/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Di Nino trasporti, tutti assolti «Questa è la fine di un incubo» La Corte d'Appello fa cadere le accuse rimaste di estorsione e manomissione dei cronotachigrafi
L'azienda della famiglia del sindaco: «Da 11 anni diciamo di essere innocenti, è un giorno bellissimo» PRATOLA PELIGNA Undici anni dopo, l'incubo giudiziario della Di Nino Trasporti, nato dalle denunce di suoi ex autisti, si chiude con l'assoluzione totale. La Corte d'Appello dell'Aquila ha fatto cadere anche le ultime accuse rimaste, quelle di estorsione e di aver manomesso i cronotachigrafi dei tir, nei confronti dei vertici della grande azienda della famiglia del sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino - mai indagata personalmente - e dei suoi collaboratori.
LA VICENDA GIUDIZIARIAIn totale, nell'inchiesta nata nel 2014 dopo la denuncia di alcuni autisti licenziati che lamentavano di essere stati sfruttati e minacciati, sono stati 15 gli indagati accusati a vario titolo di estorsione, falso e truffa ai danni dello Stato, favoreggiamento personale e voto di scambio alle elezioni provinciali del 2010. Tra loro anche Piero Di Nino e il fratello Stefano, rispettivamente padre e zio dell'attuale prima cittadina. Nel 2015 arrivò il proscioglimento da parte del giudice per l'udienza preliminare, poi annullato dalla Cassazione. Quindi il processo nel tribunale di Sulmona. Ma già nella sentenza di primo grado del 2018 il quadro accusatorio nei confronti di vertici e collaboratori dell'impresa fu ridimensionato: caddero le pesanti accuse legate al voto di scambio e alla truffa, Piero Di Nino fu condannato a tre anni e nove mesi per estorsione, il fratello Stefano a nove mesi per violazione della sicurezza dei lavoratori e per aver manomesso gli strumenti che segnano sui mezzi le ore di guida e quelle di riposo, quattro autisti - Ottavio Fernando Pisegna, Marco Amiconi, Angelo Santilli e Angelo Campellone - a sei mesi l'uno per la stessa accusa. I loro avvocati fecero immediatamente ricorso contro la sentenza, venerdì è arrivato il pronunciamento di secondo grado della Corte d'Appello, che ha assolto tutti e sei con formula piena perché «il fatto non sussiste».
LA FESTA«Abbiamo atteso la sentenza stretti stretti, come lo siamo sempre stati, senza mai mollare in questi lunghi undici anni», ha scritto il sindaco Di Nino sui social, condividendo una foto in tribunale con il padre Piero: «Poi, quando il presidente del collegio ha letto la sentenza la tensione si è sciolta e la felicità provata ci ha ripagato di tutte le ansie sofferte. E io, da avvocato, anche questa volta ho avuto conferma sul fatto che bisogna sempre sperare nella buona giustizia».La stessa impresa pratolana ha diffuso una nota dettagliata sulla fine della vicenda giudiziaria: «Per la grande famiglia della Di Nino Trasporti è una giornata bellissima e colma di emozioni. La Corte d'Appello dell'Aquila ha assolto l'amministratore socio Piero Di Nino dall'accusa di estorsione e manomissione dei cronotachigrafi. Assolto l'amministratore socio Stefano Di Nino dall'accusa di manomissione dei cronotachigrafi. Assolti tutti gli altri imputati nostri collaboratori ed ex collaboratori». E ancora, continua la nota dell'azienda della famiglia Di Nino: «Per undici anni abbiamo portato avanti una battaglia per veder accertata l'assoluta innocenza, oggi la Corte ha accolto le nostre ragioni restituendoci serenità. Un grazie ai nostri avvocati, Roberto Borgogno, Antonella Di Nino, Angelo Pace e Amedeo Ciuffetelli. E ancora un grazie di cuore alle tantissime persone che non hanno mai dubitato della nostra correttezza continuando a sostenerci con forza».
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