PESCARA Come se davvero il tempo fosse un gambero sono tornate sulla Statale 16 le lunghe code che più di venti anni fa avevano fatto scendere in piazza l'onorevole Pio Rapagnà, organizzatore di biciclettate e del corteo di un piccolo, ma agguerrito esercito di mamme con carrozzine al seguito per protestare contro il transito dei mezzi pesanti su quel tratto di strada popolato di case e negozi. La battaglia, vinta a suo tempo dal parlamentare rosetano, si infrange oggi di fronte ai viadotti sequestrati e ai lavori di messa in sicurezza, che rendono l'autostrada Adriatica un calvario per chi è costretto a percorrerla. Nell'ultimo fine settimana, come informa il Comando regionale di Polizia autostradale, oltre sessanta sono state le pattuglie impegnate, 120 gli agenti incaricati di fronteggiare le difficoltà create dall'esodo estivo, dai rallentamenti e dagli incidenti.
disagi, già così forti nelle passate settimane, triste déjà-vu di quanto accaduto a ridosso delle festività natalizie e nei primi mesi dell'anno, sono destinati a ripetersi per altri undici giorni. Da ieri sera, per consentire la seconda fase dei lavori sul viadotto Cerrano, il tratto tra Atri-Pineto e Pescara nord è stato chiuso dalle 22 alle 6 di oggi. Copione destinato a ripetersi questa sera e domani, e poi ancora nelle tre notti di lunedì 20, martedì 21 e mercoledì 22 luglio, dal 27 al 29 luglio e dal 3 al 5 agosto, sempre dalle 22 alle 6 del mattino. Stasera e domani, per lavori di pavimentazione, dalle 22 alle 5, stop anche tra Vasto sud e Vasto nord, in direzione di Pescara. Un calendario di interruzioni che comporterà lo spostamento della viabilità sulla Statale 16, teatro di intasamenti e interminabili file, di notte come di giorno.
I CONTRACCOLPI E c'è già chi conta i danni. «Il turismo innanzitutto, settore tra l'altro già fortemente in crisi spiega Graziano Di Costanzo, direttore Cna Abruzzo -. Un problema non da poco se si pensa che il comparto incide per il 12% sul Pil regionale. E poi le grandi aziende, che minacciano di delocalizzare perché le infrastrutture non sono adeguate. Senza contare le imprese di autotrasporti, circa 2000, che vivono un momento difficilissimo per l'impossibilità di rispettare tempi e consegne». La sospensione dei pedaggi sarebbe solo un risarcimento minimo rispetto alle perdite che si stanno avendo: «Si è interrotta la filiera logistica sottolinea William Facchinetti, responsabile regionale della Fita-Cna . A preoccupare è il fatto che la situazione non terminerà a breve. Ad agosto ci sarà certamente uno stop dei lavori, che riprenderanno a settembre, con gli stessi problemi». Se, come accaduto finora, il ministero continuerà a rimanere in silenzio anche di fronte alle ripetute richieste di interlocuzione di politici, sindacati e associazioni, la ragione, avverte Di Costanzo, sarà una sola: «Non si è capito che si tratta di un problema italiano, non solo abruzzese. Perché la A14 è una delle due arterie italiane più importanti. Paralizzarla significa subire ripercussioni ben oltre i nostri confini. Per questo i tre soggetti interessati, Aspi, il Mit e la Procura di Avellino devono mettersi attorno ad un tavolo per trovare una soluzione».
Prima che esploda la protesta dei Tir sulla Statale. Ieri le mamme e gli ambientalisti, oggi autotraportatori e sindaci. Mentre i residenti e i commercianti chiudono porte e finestre, sperando in un po' di silenzio.