PESCARA «Chi controllerà il numero degli utenti a bordo?». È la domanda che si pone Franco Rolandi, segretario generale della Cgil Filt trasporti Abruzzo-Molise, a proposito delle nuove linee guida del 31 agosto scorso, che hanno innalzato sino alla percentuale dell'80% della capienza massima le presenze sugli autobus. La decisione riguarda soprattutto gli studenti, che in regione torneranno a scuola il 24 settembre. Da quella data migliaia di pendolari affolleranno ogni giorno i mezzi pubblici nel tragitto che da casa li porterà in aula e viceversa. Con tutti i possibili rischi legati all'emergenza sanitaria da coronavirus, ancora in corso, e con le precauzioni da adottare. In primis, distanziamento e mascherina chirurgica da indossare. «Il fatto è spiega il sindacalista che solo pochi autobus hanno i sistemi elettronici per il conteggio dei passeggeri. Per questo siamo preoccupati, poiché, infine, sarà demandato all'autista l'espletamento di questo compito».
E ai sindacati non va giù che il conduttore dell'autobus dovrà prima sommare i numeri dei posti a sedere e quelli in piedi, per poi applicare la percentuale per il calcolo. Una decisione, quella di portare la soglia all'80%, giudicata da Rolandi «un po' rischiosa, anche se obbligata. L'alternativa, sennò, sarebbe stata quella di aumentare il numero dei mezzi, per poter portare lo stesso numero di viaggiatori». Tuttavia non sono solo quelli del carico, i problemi del trasporto pubblico locale, secondo Rolandi. «C'è da aggiungere fa infatti notare l'esponente della Cgil che al momento siamo ancora al 70% dei servizi del periodo pre Covid, mentre adesso si rende necessario innalzare il livello. Questo al di là della ripresa scolastica in quanto nelle città appare evidente che se non si prende l'autobus dal capolinea, vi è un forte rischio di non riuscire a salire sul bus, perché pieni. Inoltre prosegue Rolandi per quanto riguarda in particolare Pescara, la maggiore area urbana della regione, va ricordato che la linea 12, quella che interessa la motorizzazione civile e i Colli, è stata soppressa da marzo è non è stata più riattivata. La nostra esortazione va anche in quella direzione: non abbassare la guardia con la sanificazione dei mezzi e a vigilare sui diritti contrattuali con i sub affidamenti». Per far fronte alla mancanza dei mezzi, ricorda il segretario della Cgil trasporti, in questo periodo si è appunto fatto ricorso ad altre aziende.