Data: 28/05/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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D'Alfonso incalza la Regione plauso dei sindaci interessati «La Costituzione dà i poteri per decidere» Il senatore punta all'accordo sul tracciato
PESCARA L'alta velocità passa per palazzo dell'Emiciclo. Sul progetto di raddoppio della ferrovia Roma-Pescara proposto da Rfi è arrivato il momento di ridare all'Abruzzo il ruolo che merita. Il senatore Pd Luciano D'Alfonso entra ad alta velocità nel dibattito sul tracciato della discordia con la proposta di una soluzione-cerniera che possa conciliare la realizzazione dell'opera e la qualità della vita dei territori coinvolti. Niente di nuovo. È tutto scritto nella Costituzione, articolo 117, comma 3: «A darci un aiuto esplicito - spiega D'Alfonso - è la potenza della norma della Carta che precisa il ruolo delle Regioni anche per quanto riguarda la scelta dei tracciati delle grandi opere pubbliche riferite alla trasportistica e, dunque, anche al sistema ferroviario. L'articolo 117 descrive quali sono le materie in corrispondenza delle quali c'è la competenza esclusiva dello Stato, la competenza esclusiva delle Regioni e la competenza concorrente. Ebbene, la materia delle reti dei grandi trasporti è materia oggetto di competenza concorrente: lo Stato fissa gli indirizzi e i principi generali e le Regioni fanno la legislazione puntuale di merito. E la localizzazione di un tracciato ferroviario corrisponde, non ai principi, ma ad un contenuto di dettaglio progettuale di competenza della Regione».
SOLUZIONE CERNIERA
A supporto della sua tesi il senatore Pd elenca una serie di punti fermi indiscutibili, o carpenteria, che giocano a favore della soluzione-cerniera: «Abbiamo un grande bisogno di velocizzare, ci sono 1556 miliardi di euro disponibili dal 2016, c'è un commissario governativo, ci sono Italferr soggetto progettista e Rfi stazione appaltante, c'è il consiglio speciale del ministero dei Lavori pubblici, abbiamo risorse nuove nel quadro economico. E soprattutto c'è la Costituzione che ci dice che le opere della trasportistica sono definite dalle Regioni». Ultimo, ma non in ordine di importanza, il punto fermo riferito ai «suoli che meritano più rispetto». Nessun riferimento a suoli e Comuni ma solo un veloce passaggio sugli «enti locali che hanno trovato la soluzione ai problemi che hanno prefigurato». Problemi peraltro già evidenziati in fase di Dibattito pubblico. Di qui il richiamo al ruolo della Regione che deve avere un ruolo da protagonista e poter scegliere la localizzazione di un'opera strategica.
L'APPELLO
D'Alfonso guarda all'Abruzzo ma anche al Lazio. Nel ruolo di chi vuole trovare soluzioni e non certo fare il guastatore, il senatore un'idea su come procedere ce l'ha: «La Regione Abruzzo provveda con una delibera di Giunta ad aprire un tavolo col Governo che si chiuda con una intesa che è una compenetrazione paritaria di interessi. Senza il sì della regione il tracciato non si definisce. Altrimenti c'è il rischio che non si faccia perché sarà circondata dal dissenso e dal contenzioso e, forse, se ne riparlerà tra cento anni». Tra gli «enti locali che hanno trovato la soluzione ai problemi che hanno prefigurato» quello di Manoppello, è noto, è da mesi in prima linea con la variante Interporto. La soluzione-cerniera del senatore Pd potrebbe rimetterla in gioco? Manoppello lo spera. «Quello di D'Alfonso è un ottimo aiuto commenta il sindaco Giorgio De Luca -. Ben venga la soluzione proposta dal senatore D'Alfonso. È ora che la politica nazionale si svegli. Dove sono gli altri politici? Li aspettiamo».
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