Data: 07/02/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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D'Alberto: «Teramo e provincia devono avere il biglietto unico» Il sindaco torna alla carica con la Regione sull'introduzione del servizio già presente a Pescara e Chieti
«I nostri cittadini pagano molto di più a parità di chilometri e questa sperequazione va eliminata» TERAMO «L'apertura del tavolo istituzionale Comune-Regione sul trasporto pubblico locale, che si è incardinato nella commissione consiliare ed è poi proseguito all'Aquila, non si esaurisce certo sul tema più emergente, che è quello relativo all'incremento dei chilometri, ma investe anche l'introduzione del biglietto unico nella nostra provincia». Parole e musica del sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto, che nei giorni scorsi ha rilanciato un tema caro da anni a lui e ai sindacati del trasporto.«Come città capoluogo», dice al Centro il primo cittadino, «abbiamo chiesto formalmente per il Teramano, ma l'avevamo già fatto prima del Covid, il biglietto unico che dal 2004 è attivo per l'area metropolitana Pescara-Chieti. Lo chiedono anche i sindacati. È paradossale che un cittadino dell'area interna teramana debba pagare, per raggiungere capoluogo e costa, somme che sono il triplo di quelle che spendono i cittadini del circondario di Pescara e Chieti. Se devi andare a Pescara ti muovi per 90 minuti con un euro e 20, da Nerito a Teramo ne spendi 3,60 più l'eventuale somma aggiuntiva del bus urbano. La Regione deve mettere insieme tutti gli operatori pubblici e privati del territorio provinciale e poi coprire la differenza con un contributo. È un provvedimento indispensabile: riduce il traffico, agevola le zone svantaggiate, ricuce tutto il territorio; ed è la direzione verso la quale si sta andando a livello europeo: l'intermodalità. La risposta? Per ora c'è stata un'apertura da parte del sottosegretario D'Annuntiis, ma anche da Sospiri e dai capigruppo regionali. Possiamo dirci fiduciosi». L'apertura della Regione c'è stata anche a un contributo "una tantum" alla città di Teramo per aumentare i chilometri dei bus urbani. Su questo D'Alberto intende fare una precisazione: «Non ho detto che siamo contrari all'una tantum, chiediamo che si trovi la strada per un intervento immediato almeno su base triennale come è stato fatto su Chieti. Ma non basta, dobbiamo contestualmente ridisegnare la distribuzione dei chilometri su base regionale. È un discorso che va aperto parallelamente».Il sindaco evidenzia un altro problema: «Noi siamo una città che ha il servizio di trasporto urbano in proroga da tanti anni e questo rende difficile migliorare l'efficienza del servizio perché non si può pianificare, il che sarebbe auspicabile specie in un momento di cambiamento della città, in cui si dovrebbe ricucire il centro con la periferia. A chi toccherebbe fare una nuova gara? La Regione dovrebbe avviare la procedura, ma non può farlo e non per colpa sua: il problema è nazionale, normativo. Di sicuro i cittadini abruzzesi sono penalizzati».La conclusione di D'Alberto è un messaggio al "convitato di pietra" del tavolo sul trasporto: «Su questo tema come su altri c'è un grande assente ed è la Provincia, abbiamo necessità che la Provincia partecipi con la città capoluogo a certe problematiche, che ci siano un'azione comune e un sentire comune».
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