«Non sosterrò mai azioni pesantemente ingiuste e inique nei confronti dei lavoratori Ama. #Dalla parte dei lavoratori». E' questa la dichiarazione di guerra dell'assessore Carla Mannetti ieri mattina al tavolo con i sindacati di categoria per parlare della spinosa situazione dell'annullamento delle contrattazioni di secondo livello. Dichiarazioni opposte a quelle dell'amministratore unico Berardi ieri in riunione con il sindaco. L'atteggiamento schizofrenico della politica ha provocato la rottura della trattativa sindacale con le organizzazioni che in massa hanno abbandonato il tavolo dichiarando lo stato di agitazione. «Non vogliamo fare da testimoni alle beghe che stanno caratterizzando l'azione politica dell'attuale maggioranza hanno detto i sindacati - mentre loro si contendono pezzi di potere, però, i lavoratori sono giustamente preoccupati. Se si vuole portare avanti un confronto, a questo punto, è necessaria chiarezza. Chi ha portato all'attuale condizione farebbe il bene dell'azienda e della città se rimettesse il mandato. Noi abbiamo bisogno di un solo interlocutore, credibile e trasparente». La politica ha deciso dunque di giocare al carabiniere buono e carabiniere cattivo con i lavoratori provocando ancora una volta una lacerazione interna fra la Lega e il partito del sindaco Fratelli d'Italia espresso dall'assessore Carla Mannetti. Berardi non era presente con i sindacati perché era in riunione con la proprietà ha riferito l'assessore Daniele Ferella . Certamente l'atteggiamento dell'assessore Mannetti è suonato ancora una volta come un atto di sfiducia nei confronti dell'amministratore unico Gianmarco Berardi nominato in quota Lega. «Stiamo valutando col partito la posizione da assumere in un momento così delicato ha detto in serata il capogruppo della Lega, Francesco De Santis - . Saremo sicuramente responsabili, perché stiamo parlando di lavoro e di lavoratori. Ma non possiamo piegare il benessere di una società pubblica, che deve continuare a garantire il servizio». A cercare di dettare la linea è stato il sindaco Biondi che in un comunicato volutamente criptico sembra dare obtorto collo il via libera al piano di ristrutturazione lacrime e sangue: «Nessuno perderà il posto di lavoro e l'ultima cosa che vogliamo fare è quella di mettere le mani nelle tasche dei dipendenti. È altrettanto evidente che bisogna compiere questi passi purché siano in linea con il piano di ristrutturazione, con le previsioni del nuovo contratto collettivo nazionale e con le esigenze dell'azienda». Come dire: siamo sicuri che il nuovo contratto nazionale preveda le somme ora percepite dalla contrattazione di secondo livello? Se Biondi darà ragione alla Lega, nei fatti sarà la Mannetti ad essere sfiduciata.