Data: 29/03/2020
Testata Giornalistica: ABRUZZOWEB |
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Covid: Giuliante, «Tua rischia il collasso, subito misure adeguate a emergenza». Intervista a presidente società trasporti regionale, «corse tagliate di quasi due terzi, autobus semivuoti incassi crollati del 90 per cento»,
PESCARA - "Mi chiede un quadro aggiornato della situazione? Le dico solo questo: le corse sono state abbattute del 76 per cento, gli autobus viaggiano semivuoti, e dunque gli incassi sono crollati del 90 per cento, che in soldoni fanno ben 2 milioni di euro in un mese”.
Snocciola i numeri e non nasconde la preoccupazione, l'ex assessore regionale del Pdl, ex aennino ora leghista, Gianfranco Giuliante, presidente della Tua, la società unica del trasposto regionale, che conta oltre 1.400 dipendenti. Anche lui in casa, in isolamento da coronavirus. Ma solo perché in questi giorni si è provveduto alla sanificazione oltre che mezzi di trasporto, autobus e treni, anche di tutti gli ambienti lavorativi della Tua, come officine, depositi, spogliatoi ed uffici, con l’utilizzo di prodotti a base di cloro accompagnato da una successiva fase di diffusione ozonizzante. Acquistato e distribuito anche al personale di esercizio 1.000 flaconi di gel igienizzante ed altrettante mascherine. “Da lunedì tornerò in sede, assieme al direttore generale Max Di Pasquale, alcuni dirigenti e una piccola parte dei nostri dipendenti - spiega Giuliante -. La priorità sarà quella di lavorare alle pratiche per accedere ai fondi di solidarietà e poi alla cassa integrazione”. Ma sarà solo un primo passo per salvaguardare innanzitutto i lavoratori, ora quasi tutti in ferie forzate e in malattia. La partita vera, e drammatica, è la sostenibilità economica: a viaggiare, semi-vuoti, sono nemmeno un terzo degli autobus degli autobus, ovviamente con rigorose misure di sicurezza, a cominciare dal distanziamento di almeno un metro e mezzo tra i passeggeri e tra passeggeri e l’autista. Il che comporta una perdita secca degli incassi, calcolata in due milioni nel primo mese di pandemia, che rappresenta il 25 per cento delle entrate, per la restante parte garantite dai contributi statali e regionali che spettano ai servizi pubblici essenziali. “Abbiamo mantenuto le corse della mattina presto, della tarda mattinata e del pomeriggio - spiega Giuliante -, quelle utilizzate da chi deve muoversi per lavorare, oltre che per provvedere alle ‘necessità indifferibili’ consentite dal Ddcm del premier Giuseppe Conte. Ovviamente abbiamo cancellato le corse da e per i Comuni ricompresi nelle zone rosse. Con senso di responsabilità abbiamo provveduto anche a segnalare i cittadini, in particolare tra Chieti e Pescara, che si muovevano, a nostro avviso, con motivazioni non cogenti, richiedendo controlli da parte delle autorità preposte”. Alla lunga però, inutile girarci intorno, la Tua come pressochè tutte le altre società di trasporto, pubbliche e private, in Italia e in Abruzzo, rischiano il collasso. “Alcune nostre richieste - spiega il presidente Tua -, per far fonte a questa situazione pesantissima, sono già state accolte dalla Regione Abruzzo, ed è un dato positivo: mi riferisco all’anticipazione trimestrale delle spettanze, che ci consente di mantenere la liquidità, e soprattutto alla garanzia che ci stata data circa il fatto che il contributo pubblico annuale che spetta al servizio di trasporto pubblico locale, rimarrà invariato, ovvero non sarà proporzionale al numero di chilometri percorsi dai nostri mezzi, dato che ovviamente saranno destinati a ridursi drasticamente. Del resto i fondi sono già stati trasferiti dallo stato centrale alla Regione, e basta un semplice provvedimento amministrativo”. Ci si aspetta poi che nel decreto Cura Italia, di cui ci si attende la conversione in legge con voto parlamentare, ci siano tutte le risposte attese anche per il settore dei trasporti. Oltre agli ammortizzatori sociali per i dipendenti, anche fondi straordinari, per compensare le pesanti perdite, e non da ultimo il rimborso delle spese sostenute per le operazioni di sanificazione. “Ritengo che davanti ad un’emergenza di tale portata, le risposte non posso rientrare nel novero dell’ordinario. Servono misure eccezionali. Questo riguarda il settore che rappresento, ma più in generale l’intera società. Stiamo chiedendo agli italiani di rimanere a casa, per frenare e debellare il contagio. Questa situazione farà sì che milioni di persone cadranno nel baratro della miseria. Non possiamo lasciarle sole, serve un sostegno, generalizzato e capillare ed efficace”, conclude Giuliante. |
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