Questione di percentuali, il 46 invece del 70, che, applicato ai trasporti urbani, si traduce in 257 corse effettuate al posto delle 386 che avrebbero dovuto essere garantite. «Una presunta e arbitraria interruzione del pubblico servizio», avvertono i sindacati, scesi sul piede di guerra contro il management di Tua, l'azienda di trasporti abruzzese accusata di privilegiare il pareggio dei conti rispetto alla qualità delle prestazioni. Anche se questo significa non ottemperare alla normativa regionale del 20 maggio che stabiliva l'obbligo di riattivazione entro il 31 maggio del 70% dei servizi effettuati prima dello scoppio della pandemia. «Così non è stato - commenta Franco Rolandi, segretario regionale della Cgil Trasporti -. Linee come la 4 o la 5, che coprono zone estese della città come i Colli, sono state soppresse, con estremo disagio per i cittadini». Le segretarie di Cgil, Cisl, Uil e Cisal hanno investito del problema il sottosegretario con delega ai Trasporti della giunta regionale, Umberto de Annuntiis, che da parte sua ha rimesso la soluzione della questione nelle mani del direttore Tobia Monaco. «La verità è che Tua garantisce servizi commerciali invece che quelli essenziali» commenta il responsabile trasporti della Cisl, Aurelio Angelucci, convinto che l'occhio della dirigenza aziendale sarebbe più attento alle entrate piuttosto che alle necessità degli utenti: «La pandemia finisce con l'essere una straordinaria occasione per mettere in ordine i conti».
«CONTRATTO RISPETTATO»Sul versante opposto, i vertici di Tua ribattono sostenendo di aver eliminato o ridotto solo le corse meno strategiche nel piano della mobilità urbana. «Il 70% cui si riferisce l'ordinanza regionale afferisce ai chilometri, soglia che abbiamo ampiamente rispettato e anche superato - sottolinea Raffaele Piscitelli, a capo del settore area metropolitana -. Lunedì prossimo, 8 giugno, entreranno a regime ulteriori vettori e saranno incrementati i servizi. Il vero problema è quello di ripristinare i carichi, perché il limite delle 14 persone su ogni bus crea inevitabilmente delle difficoltà e la necessità di potenziare il numero delle corse». Da parte sua il presidente di Tua, Gianfranco Giuliante, osserva che «nelle ultime settimane abbiamo avuto trenta ispezioni con nessun esito. Vorrà pur dir qualcosa».