Data: 25/04/2020
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA |
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Coronavirus: aerei, treni, metro, ecco come ci sposteremo nella fase 2. E cambieranno le tariffe dei biglietti La ripresa interesserà per ora 2,7 milioni di lavoratori.
Dagli spostamenti in città a quelli più a lungo raggio ecco le misure allo studio delle aziende della mobilità
Un mondo di plexiglas, percorsi imposti, segnaletica onnipresente, tempi dilatati. E mascherine, dispenser e posti a sedere obbligatori. Almeno per qualche mese. O meglio: fino a quando non si troverà un vaccino. La «fase 2» dei trasporti — nel breve termine locali e nazionali, nel lungo termine internazionali — è contenuta in decine di bozze dei gruppi di lavoro delle aziende del settore. Numeri, soluzioni e scenari che comportano un costo e che attendono soprattutto le disposizioni del governo per essere coerenti. Le incognite, a sentire le società, non sono poche e il tempo che separa dal 4 maggio è sempre meno. Il primo quesito è anche legalmente rilevante: a chi saranno affidati gli accertamenti sul rispetto del distanziamento sociale nella nuova mobilità urbana? Facile realizzarlo su treni ad alta velocità e aerei dove i posti sono limitati e assegnati, complicato — se non quasi impossibile — sugli autobus del trasporto pubblico locale. Secondo la task force guidata da Vittorio Colao l’allentamento delle misure restrittive «mobiliterà al massimo 2,7 milioni di italiani». Persone che si aggiungono a quelli «risparmiati» dal lockdown. E già su questo il dibattito è aperto. La «ripresa», quando ci sarà, non è detto che sia su volumi significativi. Non solo perché il dato dei pendolari, per esempio, deve tenere conto di quanti proseguiranno con lo smartworking, ma anche perché una fetta non trascurabile di quelli che un tempo prendevano il treno, la metropolitana, il tram e l’autobus nelle prossime settimane e mesi ricorreranno all’auto privata per ridurre le occasioni a rischio contagio. Colao durante la cabina di regia con il premier, le Regioni e gli enti locali, stima che gli utenti saranno il 15% di quelli che si registravano precedentemente all’emergenza Covid-19. Si pensa di incentivare l’uso di mezzi privati, bici, scooter, veicoli aziendali. Nelle società di trasporti ci si chiede, poi, se l’idea dei diversi orari di ingresso verrà ufficializzata. Un’incognita per chi, in ambito locale, dovrà modulare le frequenze. Cambieranno pure le tempistiche. Quelle per un viaggio in treno si allungheranno: tra distanziamento all’ingresso della stazione, termoscanner e controllo del biglietto sarà come spostarsi in aereo. A proposito del trasporto in alta quota: per ora in Europa si procede in ordine sparso. Ogni compagnia sta adottando politiche diverse. Chi all’insegna della prudenza massima, anche per gli obblighi di legge, come Alitalia (mascherine, sedile centrale vuoto) e chi, come qualche vettore continentale, fa decollare aerei strapieni ritenendo sufficienti le mascherine. «Entro metà maggio pubblicheremo le linee guida a cui stiamo lavorando sulla ripartenza dei viaggi all’interno della Ue — annuncia Adina Valean, la commissaria ai Trasporti —: ci saranno dei principi orizzontali da rispettare, con dettagli diversi a seconda della modalità». Quali? «Certamente il distanziamento sociale, il fatto di dover indossare dei dispositivi protettivi, così come la disinfezione di aeroporti e velivoli». «Nella “fase 2” bisognerà attuare misure di mitigazione», spiega Roberto Scaramella, partner della società di consulenza internazionale Oliver Wyman ed esperto di trasporti. I flussi, secondo lui, potrebbero dare una mano. «Da quello che abbiamo visto la propensione post-Covid a riprendere i viaggi in Cina è molto bassa: oltre l’80% delle persone non intende riprendere a muoversi fino alla completa risoluzione dell’emergenza sanitaria». Secondo l’analista in treno e aereo è impossibile mantenere le distanze minime, ma a bordo il numero di persone con cui si entra in contatto è limitato a 4-6 (identificabili) rispetto a quanto avviene prima e dopo l’imbarco. «È l’occasione — conclude — per accelerare sull’innovazione tecnologica e sulla biometria». Fasce di prezzo diverse per i bigliettiPer evitare gli assembramenti nel trasporto pubblico in alcune fasce orarie critiche (la mattina o verso le 17-18) si pensa all’introduzione di fasce di prezzo differenti nell’arco della giornata per spalmare i flussi. È una delle novità della bozza di lavoro del ministero dei Trasporti per la “fase 2”. Tra le altre cose nel documento si propone di introdurre l’obbligo di guanti e mascherine per tutta la durata del volo in aereo, cosa che potrebbe complicare le operazioni di imbarco nel caso qualche passeggero ne fosse sprovvisto. Per quando riguarda treni e bus si pensa di eliminare il controllo dei biglietti e la vendita a bordo, ma anche di non far più emettere ticket cartacei sostituendoli con quelli elettronici. La fase 2 sugli aereiAnche se il trasporto aereo è quasi azzerato in Europa (-87% di decolli rispetto all’anno scorso secondo Eurocontrol, 278 voli in Italia l’altro ieri contro i 3.603 di dodici mesi prima), compagnie e società di gestione degli aeroporti stanno già immaginando la «fase 2». Le incognite non mancano. Una su tutte: l’assenza, per ora, da parte di Easa (l’Agenzia europea per la sicurezza aerea) di una normativa comunitaria. Al momento ci si regola a livello di Paesi. L’Italia ha le norme più stringenti che impongono ai vettori una distanza di almeno un metro tra i passeggeri (il posto centrale resta vuoto) e l’obbligo della mascherina. Queste disposizioni resteranno anche nei prossimi mesi, ma non sono applicate da tutti i vettori stranieri che ritengono sufficiente la sola mascherina. In questa fase di convivenza con il coronavirus si ragiona anche su una diversa dotazione interna. Aviointeriors, azienda italiana che realizza sedili, pensa che per ridurre il contagio potrebbero funzionare soluzioni come la barriera di plastica tra i posti oppure lo stravolgimento della disposizione invertendo la poltroncina centrale. In aeroporto oltre ai termoscanner per la temperatura corporea, ai percorsi «a pettine» (come ragionano in Sea, società che gestisce Milano Malpensa e Linate) e alle pareti in plexiglas ci sarà un’accelerazione sul controllo elettronico con l’estensione della tecnologia biometrica dal check-in all’imbarco. La fase 2 sui treniIl trasporto ferroviario nella «fase 2» procederà su due fronti. Il primo, quello dell’Alta velocità e degli Intercity, proseguirà con le misure già introdotte come la prenotazione «a scacchiera» dei posti: nelle coppie di sedili quello di fianco resta vuoto, mentre nei moduli da quattro i viaggiatori potranno acquistare soltanto quelli agli estremi. Diverso è il ragionamento sui treni locali che dovranno tenere conto — spiegano dalle società di trasporto — degli orari di ingresso negli uffici, oltre che dei flussi al netto dello smartworking e di chi opterà per l’auto. In Ferrovie dello Stato — che a causa delle limitazioni agli spostamenti muove oggi soltanto il 25% dei convogli regionali, circa 2.000 treni — una delle idee è quella di aumentare le carrozze così da permettere alle persone di posizionarsi in quelle meno affollate, rispettando così il distanziamento sociale. Resteranno anche i dispenser di disinfettante. Ma sia FS sia Trenord (l’azienda che gestisce il trasporto ferroviario in Lombardia) sottolineano che servirà la collaborazione dei viaggiatori. Non solo. Saranno definite anche le modalità su come poter salire a bordo in sicurezza e studiati, assieme ai gestori delle stazioni, dei percorsi nelle strutture per facilitare l’ingresso sui convogli. Per ridurre il rischio contagio bisognerà indossare le apparecchiature protettive individuali. A livello europeo si ragiona sull’installazione di barriere in plexiglas o tende. Fase 2: così cambia la metropolitanale regole delle metropolitane saranno simili a quelle dei treni, ma con la difficoltà dovuta al fatto che non sarà possibile stabilire prima quanti sono i posti venduti, come invece accade per il traffico ferroviario. E dunque saranno adattati i sistemi di avviso su display che si trovano alle fermate per comunicare ai passeggeri quando è possibile salire e quando invece si deve attendere il convoglio successivo perché i posti a sedere sono terminati. Dove è possibile si bloccherà la sbarra di ingresso fino all’arrivo del convoglio successivo in modo che anche sulle banchine non ci sia pericolo di sovraffollamento. Non sarà infatti possibile viaggiare in piedi e bisognerà occupare un sedile alternato, senza mai trovarsi di fronte a una persona estranea. Nelle stazioni dovranno essere previsti percorsi che impediscano di stare troppo vicini, bisognerà fare la fila distanziati alle biglietterie e ai tornelli. Nel piano già messo a punto a Milano si è ritenuto oportuno prevedere segnali sul pavimento delle banchine e nelle carrozze, ognuno a un metro (almeno) dall’altro, per indirizzare i passeggeri. A bordo si dovrà indossare la mascherina e sarà incrementato il numero dei vigilanti che possano controllare che si viaggi seduti. Tra le dotazioni dovranno esserci dispenser per il disinfettante che saranno sistemati sulle banchine. Fase 2: così cambiano gli autobusDovranno essere potenziate le corse quotidiane perché sugli autobus si potrà salire soltanto se c’è disponibilità di posti a sedere e comunque mantenendo la distanza di almeno un metro tra i passeggeri. Se non sarà possibile il presidente dell’Anci Antonio Decaro chiede «incentivi all’acquisto di bici e monopattini elettrici e il potenziamento dell’utilizzo condiviso di questi mezzi». A bordo dei bus non ci si potrà sedere uno di fronte all’altro e nemmeno accanto. E dunque la riduzione della capienza sarà pari al 40 per cento. La mascherina sarà di fatto obbligatoria. Alle fermate si dovrà stare in fila alla distanza di almeno un metro, ma su questo gli scienziati appaiono rassicuranti perché, come spiega il professor Giovanni Rezza dell’Istituto superiore di sanità, «se si indossa la mascherina e si sta uno dietro all’altro non c’è rischio di tossirsi in faccia o comunque di trasmettere il virus attraverso il contatto diretto o le goccioline di saliva». Si potrà salire soltanto dalla porta centrale per evitare di passare davanti all’autista o da quella posteriore. Chi può dovrà munirsi di biglietto attraverso i canali online, la vendita a bordo dei mezzi è infatti già stata sospesa. Tutti gli autobus dovranno essere sanificati quotidianamente e puliti. Ci sarà uno scaglionamento per la salita a bordo e dunque si deve decidere se dovrà essere lo stesso autista a controllare oppure se sarà previsto un impiegato a bordo. |
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