Data: 09/11/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Contratto da 686 milioni tra Regione e Trenitalia Garantirà servizi e mezzi fino al 2033 ma scatta anche l'aumento dei biglietti
PESCARA Nulla accade per caso e tantomeno è gratis. Prendi per esempio il contratto di servizio decennale offerto da Trenitalia all'Abruzzo che scadrà il prossimo 30 novembre: la Regione dovrà pagare oltre 686 milioni di euro per rinnovarlo fino al 2033. In cambio otterrà la garanzia del trasporto pubblico su rotaie lungo le direttrici Pescara-Roma; Ancona-Pescara-Termoli;Giulianova-Teramo; L'Aquila-Sulmona eAvezzano-Cassino, per un totale imponente di 4.115.983 chilometri/treno, che dal 2027 saranno incrementati di 50mila km/treno; 72.550 ore di percorrenza; 51.995 collegamenti e la bellezza di 1.017.958.793 posti treno l'anno.In più Trenitalia metterà in campo cinque nuovi treni Etr, quindi ad alta velocità, ma ci sarà anche un extra da pagare che in questo caso ricadrà sulle spalle dei viaggiatori e cioè l'adeguamento con relativo aumento del costo dei biglietti che sarà del 15% nel 2025 e poi di un ulteriore 5 % a cadenza biennale fino al termine del contratto. La Regione, dopo una lunga trattativa con Trenitalia, diventata un vero e proprio braccio di ferro, è riuscita però a risparmiare ben 30 milioni di euro sul prezzo iniziale dell'accordo. L'ultimo atto che precede la firma del contratto sarà la delibera ad hoc che la giunta Marsilio approverà martedì prossimo. Ma andiamo con ordine.
IL COSTO ATTUALE Il contratto di servizio in scadenza venne stipulato tra la Regione e Trenitalia nel 2015 e ha comportato una spesa media annuale di 53 milioni di euro esclusa l'Iva. Il nuovo accordo implica maggiori oneri a carico del bilancio regionale, la cui entità rispetto agli attuali stanziamenti è la seguente: più 4,29 milioni di euro per le annualità 2024-2025 e più ulteriori 7,52 milioni a partire dal 2026. Quindi 57 milioni l'anno che saliranno a circa 64 milioni, sempre esclusa l'Iva. Le motivazioni connesse ai maggiori oneri sono molteplici, da ricondurre alla diffusione globale del Covid-19 ad inizio 2020 e ai conflitti internazionali che hanno modificato radicalmente i possibili scenari produttivi, economici e sociali, nazionali ed internazionali sia di breve che di lungo periodo.Gli effetti della pandemia e del conflitto si sono tradotti in una sensibile riduzione dei passeggeri trasportati, con conseguenti minori ricavi da traffico, che nel 2023 si attestano ancora al di sotto del 2019, con effetti negativi sull'andamento dei parametri macro-economici, sui costi del carburante, dell'energia e delle materie prime.In questo contesto, è stato predisposto un Piano economico finanziario del contratto che tiene in debita considerazione le conseguenze degli eventi di cui si diceva poc'anzi sul servizio e sulla politica industriale. Ma sono comunque risultati determinanti due emendamenti approvati dal Consiglio regionale e predisposti dall'assessorato ai Trasporti, che fa capo al sottosegretario Umberto D'Annuntiis, quindi dal relativo Dipartimento, diretto dall'ingegner Emidio Primavera, che hanno permesso di incrementare le somme previste in Bilancio dalla Regione Abruzzo e di superare l'ultimo ostacolo.Nonostante l'aumento generale dei prezzi, la Regione ha compiuto ogni possibile sforzo per contenere l'onere finanziario a proprio carico, riuscendo a contenere di quasi due punti l'utile netto preteso da Trenitalia, fissato al 5,86%, contro il 7,50 richiesto, che si traduce in circa tre milioni di euro risparmiati ogni anno, fino al 2033.Inoltre, dal 2027, Trenitalia garantirà un incremento annuo di 50mila km/treno, in concomitanza dell'avvio della linea veloce Pescara-Roma i cui appalti, curati da Rfi per i primi due lotti, Interporto-Manoppello-Scafa, saranno assegnati entro dicembre 2023. Tiriamo dunque le somme della madre di tutti i contratti riferiti al trasporto pubblico regionale.
IL NUOVO ACCORDO. Gli elementi a fondamento del nuovo accordo decennale con Trenitalia possono essere riepilogati con i sei punti che seguono.
1) Durata: primo dicembre 2023 - 30 novembre 2033.
2) Servizio garantito: è pari a 4,1 milioni di treni/km l'anno, con un incremento di circa 50.000 treni/km annui a partire dal 2027, contestualmente alla cessazione dei servizi programmati auto sostituiti.
3) Ricavi da traffico - adeguamento tariffario: è previsto un incremento delle tariffe a far data dal 1° gennaio nella misura del 15% nel 2025; del 5% oltre tasso d'inflazione nel 2027, 2029, 2031 e 2033; adeguamento al tasso d'inflazione nei restanti anni.
4) Incremento della domanda: è stata ipotizzata anche una rilevante crescita della domanda, il cui onere, come previsto nella Matrice dei rischi, sarò ripartito tra Regione e Trenitalia.
5) Investimenti per il rinnovo del materiale rotabile: ci sara l'acquisto di cinque nuovi Etr di media capacità, con cofinanziamento regionale pari a 28,77 milioni di euro.
6) Il Wacc (cioè l'utile netto che spetta a Trenitalia) sarà del 5,86% (stabilito dall'Autorità di regolamentazione dei trasporti) con revisione del Piano economico finanziario al termine del primo triennio.
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