L'AQUILA La soglia critica è 462 casi medi al giorno, ovvero 3.235 in una settimana. Se dovesse passare, come pare, la nuova linea del governo di spedire in zona rossa chi dovesse raggiungere un'incidenza di contagi pari a 250 ogni centomila abitanti, l'Abruzzo si troverebbe, in base all'attuale andamento, a dover fare i conti con questo scenario. Il calcolo è del borsista di ricerca dell'Università dell'Aquila, Riccardo Persio, e fotografa una situazione al momento non troppo distante da una ulteriore stretta. C'è da capire se si tratta di un rialzo fisiologico post Feste o di un nuovo trend. Basta confrontare questa soglia critica con i numeri certificati ad oggi: l'ultima Cabina di regia nazionale, che si è riunita venerdì, ha attribuito all'Abruzzo un'incidenza di 190.69 casi ogni centomila abitanti nella settimana che va dal 28 dicembre al 3 gennaio scorsi. Indicatore in crescita rispetto al 168.79 di quella precedente. Raggiungere la soglia di 250 non è facilissimo, ma di questo passo ci si sta avvicinando.
Un'ulteriore conferma arriva anche dal bollettino giornaliero dei casi diffuso ieri dall'assessorato alla Sanità della Regione che ha evidenziato 400 nuovi contagi, sebbene il tasso di positività sul totale dei tamponi esaminati (4.599) si sia attestato all'8,7% e cioè di gran lunga sotto la media nazionale (11,6%).
Le Regioni sono state convocate dal governo per domani mattina, alle 10.30. All'ordine del giorno c'è proprio un altro Dpcm per fissare i nuovi criteri di attribuzione nella varie fasce. Tra questi, oltre a quello dell'incidenza per la zona rossa, ci sarà certamente va tenuto in considerazione l'abbassamento dell'Rt che indica la capacità del virus di diffondersi. Con un Rt pari o inferiore a 1 (anziché con 1.25) si andrà dritti in arancione. Questo significa, in soldoni, che l'Abruzzo, che domani si ritroverà in fascia gialla fino a venerdì, prima di un altro weekend in arancione, dovrà fare uno sforzo considerevole per mantenere l'attuale classificazione che permette l'apertura completa delle attività commerciali, inclusi bar e ristoranti, nei giorni feriali. Sempre dall'analisi di Persio si evince chiaramente che l'incidenza in Abruzzo è in aumento dal 26 dicembre e in modo più marcato dal 2 gennaio, anche se per ora si mantiene sotto il livello della criticità.
IL BOLLETTINO Il report regionale di ieri ha evidenziato un aumento dei contagi in termini assoluti, molto più lieve in termini di percentuale di positività. E, soprattutto, la giornata è stata contrassegnata da una diminuzione molto netta dei ricoveri. Sono 400 i nuovi casi di coronavirus emersi dall'analisi di 4.599 tamponi: è risultato positivo l'8,70% dei campioni analizzati. L'altro ieri la percentuale era del 7,8%. In un certo senso quello di ieri è stato il primo vero bollettino dal periodo delle festività: non venivano effettuati così tanti tamponi dal 24 dicembre. Si registrano cinque decessi recenti. Aumentano gli attualmente positivi e, a fronte di un lieve calo dei ricoveri complessivi, aumentano le terapie intensive. Il bilancio delle vittime resta invariato a 1.274 in quanto sono stati cancellati cinque casi risultati duplicati. Del totale, 791 vittime - cioè il 62,1% - sono relative alla seconda ondata. I decessi più recenti sono una 83enne di San Salvo, un 79enne di Cansano, una 89enne di Ortona, un 73enne di Balsorano, un 91enne di Vasto. Dei nuovi positivi, il più giovane ha un anno e il più anziano 99 anni: si tratta di una donna e una bambina della provincia di Chieti. A livello territoriale, l'incremento più consistente si registra ancora una volta nel Chietino (+143), seguito dal Teramano (+104), dal Pescarese (+75) e dall'Aquilano (62). A questi numeri si aggiungono 16 pazienti residenti fuori regione. Gli attualmente positivi sono 171 in più e risalgono a quota 11.263. Gli ospedalizzati passano da 516 a 503 (-13): in particolare, 463 pazienti sono ricoverati in area medica (-17) e 40 in terapia intensiva (+4). Al momento sono occupati il 21,16% dei 189 posti letto di terapia intensiva disponibili e il 31,05% dei 1.491 posti letto di area medica. Tutti gli altri positivi, 10.760 persone (+184), sono in isolamento domiciliare. I guariti sono 24.901 (+229).