Data: 07/12/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Confindustria: «La ferrovia non deve subire ritardi. Il raddoppio rimanga una priorità per lo sviluppo di tutta la regione»
L'AQUILA Il progetto del raddoppio ferroviario sulla tratta Roma-Pescara ha fatto tornare di estrema attualità il tema dell'Abruzzo come piattaforma logistica del Centro Italia. Per attuare questa trasformazione, infatti, è necessario il potenziamento di tutte le infrastrutture del territorio: porti, ferrovie, aeroporti, autostrade. È quanto sostengono Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria Chieti-Pescara, e Carmine Ranieri, segretario della Cgil Abruzzo e Molise, che entrano nella polemica degli ultimi giorni sul raddoppio ferroviario.
Per riuscire in questo intento, secondo Confindustria, si devono «utilizzare i fondi europei a disposizione, ovvero 2,3 miliardi dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e 50 milioni per la Zona economica speciale (Zes)». In questo contesto, la velocizzazione della linea ferroviaria diventa «un'opera prioritaria per l'Abruzzo - spiega Pagliuca - che consentirà uno sviluppo in termini di merci e persone lungo l'asse Est-Ovest; scommettendo sui Porti di Ortona e Vasto, sugli interporti e sull'aeroporto».
Il presidente di Confindustria Chieti-Pescara, nell'augurare che il raddoppio «resti una priorità», aggiunge: «Queste grandi infrastrutture devono costituire un network unico collegato fisicamente con le infrastrutture dell'ultimo miglio e digitalmente, per costituire la grande piattaforma logistica dell'Italia Centrale verso i corridoi europei, il basso Mediterraneo e verso la rete infrastrutturale internazionale. Per questo sosteniamo di voler andare velocemente dritti all'obiettivo, ora che gli investimenti e i progetti per la velocizzazione della rete ferroviaria sono tangibili, diventano anche premessa per aspirare all'alta velocità e alta capacità; nella nostra regione più di 1.300.000 cittadini potranno usufruire di un ecosistema economico positivo».
In questo contesto l'opera è attesa dagli imprenditori abruzzesi «poiché da essa ci si aspettano nell'immediato alcuni benefici come la velocizzazione del collegamento Est-Ovest, per persone e merci, migliorando i tempi di time to market dei prodotti e di approvvigionamento delle materie prime; ma anche l'aumento dell'attrattività del territorio per investimenti, grazie a una aumentata competitività del sistema logistico e anche una riduzione dell'inquinamento e nel complesso una migliore qualità della vita delle persone. Le ricadute del settore turistico saranno importantissime se immaginiamo che in tal modo l'Abruzzo diventerà lo sbocco sull'Adriatico e verso il Medio Oriente della regione Lazio e il nostro aeroporto fungerà di fatto da terzo aeroporto di Roma». La posizione di Confindustria è condivisa anche dalla Cgil: «Il trasporto su ferro è centrale e deve essere privilegiato rispetto al trasporto su gomma; soprattutto considerando che siamo un Paese dove la maggior parte del trasporto avviene proprio su gomma, creando traffico, incidenti e inquinamento - precisa Ranieri - L'Abruzzo è una regione baricentrica rispetto agli attraversamenti Est-Ovest, progettati anche nelle reti trans-europee di trasporto (Ten-T). Ci sono poi da considerare le forti relazioni economiche, commerciali e sociali con la Capitale e con il Tirreno: da questo punto di vista, oltre a un rafforzamento delle tratte attuali, quelle cioè di un trasporto su gomma, sarebbe utile potenziare il trasporto ferroviario. Ci sono poi i porti abruzzesi, che possono diventare i porti della capitale sull'Adriatico, anche attraverso il traffico intermodale. Bisogna procedere in questa direzione e andare avanti. Certo non fanno bene tutte le dichiarazioni degli ultimi giorni, sembra che ci sia una politica stop & go: ricordando che il finanziamento già c'è, bisogna dire che dichiarazioni di un certo tipo non fanno altro che riportare in discussione un'opera che non dovrebbe poter essere messa in discussione».
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