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Data: 12/02/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Come andare in pensione nel 2021: guida ai requisiti Confermate le misure Quota 100 e Ape sociale (per le categorie più disagiate)

Assegno più basso per i lavoratori in pensione dal 1° gennaio 2021. Resta la possibilità di andare in pensione anticipata, con agevolazioni anche per i lavoratori precoci e per chi svolge attività usuranti. Confermata per quest'anno Quota 100, che consente di lasciare il lavoro con almeno 62 anni di età e 38 di contributi, come pure l'Ape sociale riservata alle categorie in condizioni di disagio. Infine, Opzione donna che permette alle lavoratrici di andare in pensione con 58 anni di età, che salgono a 59 per le autonome. Ecco una guida ai requisiti necessari e alle alternative possibili per andare in pensione nel 2021.
ASSEGNI PIÙ BASSI Le pensioni che decorrono dal 1° gennaio 2021 sono caratterizzate da un assegno leggermente più basso. A stabilirlo è stato il decreto 1° giugno 2020 di revisione triennale dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo, che sono passati da 4,20% in corrispondenza dei 57 anni a 4,186% (-0,33% circa) e da 6,513% in corrispondenza dei 71 anni al 6,466% (-0,7216% circa). Per il biennio 2021-2022 non è, invece, previsto alcun adeguamento dell'età pensionabile con le speranze di vita. Questo significa che, per il momento, i requisiti richiesti per andare in pensione non subiranno modifiche.
PENSIONE DI VECCHIAIA Si può accedere alla pensione di vecchiaia con 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, 66 anni e 7 mesi di età per gli addetti alle mansioni gravose e 5 anni di contributi a patto di aver compiuto i 71 anni di età per chi rientra interamente nel regime contributivo. Requisito ulteriore per accedere alla pensione di vecchiaia, per chi rientra nel sistema misto, è quello di aver maturato alla data di richiesta del pensionamento un assegno previdenziale pari almeno a 1,5 volte l'assegno sociale.
PENSIONE ANTICIPATA Rimane in vigore per quest'anno la possibilità di andare in pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Si tratta di un'opzione vincolata non all'età anagrafica, ma agli anni contributivi. Chi rientra nel sistema interamente contributivo ha un'opzione di pensione anticipata in più e può ritirarsi dal lavoro con 64 anni di età e 20 anni di contributi, a patto di aver maturato un assegno previdenziale di importo pari o superiore a 2,8 volte l'assegno sociale.
LAVORATORI PRECOCI A i cosiddetti lavoratori precoci, che prima dei 19 anni di età avevano già maturato almeno 12 mesi di contributi, viene concessa un'ulteriore opzione: andare in pensione anticipata con soli 41 anni di contribuzione, indipendentemente dall'età anagrafica (Quota 41) a patto che si tratti di dipendenti in stato di disoccupazione, a causa di un licenziamento individuale o collettivo, per giusta causa o risoluzione consensuale, che abbiano terminato da almeno 3 mesi, la fruizione della Naspi o altra indennità spettante, caregiver, ovvero lavoratori dipendenti ed autonomi che al momento della domanda, assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi della legge 104, lavoratori dipendenti ed autonomi che hanno una riduzione della capacità lavorativa, con una percentuale di invalidità civile, superiore o uguale al 74%; lavoratori che svolgono attività usuranti o particolarmente gravose.
ATTIVITÀ USURANTI Per gli impiegati in lavori usuranti, svolti per almeno la metà della vita lavorativa, o per almeno sette anni negli ultimi dieci, è prevista la possibilità di andare in pensione anticipata con la cosiddetta quota 97,6 che prevede almeno 61 anni 7 mesi di età e almeno 35 anni di contributi.
QUOTA 100 Resterà in vigore fino al 31 dicembre 2021. Un'opzione che consente di andare in pensione se la somma tra età anagrafica e contributi risulta pari a 100, a patto però di essere in possesso dei seguenti requisiti: età anagrafica pari almeno a 62 anni e anzianità contributiva di almeno 38 anni. È prevista sempre una finestra mobile di tre mesi per l'accesso effettivo alla pensione.
APE SOCIALE È stata prorogata per il solo 2021. Si tratta del trattamento finanziato dallo Stato che consente di accedere alla pensione anticipata a costo zero ed è riservato, fino al conseguimento dell'età anagrafica per la pensione di vecchiaia, a specifiche categorie di lavoratori caratterizzati da condizioni di disagio, a patto che manchino solo 3 anni e 7 mesi al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, si abbiano almeno 63 anni di età e si siano maturati almeno 30/36 anni di contributi a seconda dei casi, con un bonus di un anno per ciascun figlio (massimo due) per le lavoratrici.
OPZIONE DONNA Per il 2021 è stata estesa Opzione donna, con la possibilità di allargare di un anno la platea delle beneficiarie: l'agevolazione è riservata alle lavoratrici con 58 anni di età (59 se autonome) e 35 di contributi e prevede un assegno previdenziale calcolato con il solo criterio contributivo. Il requisito deve essere maturato entro il 31 dicembre 2020. La finestra mobile, in questo caso, è di 12 mesi (18 per le autonome), dopo i quali si riceve il primo assegno pensionistico calcolato interamente con il sistema contributivo, quindi con una eventuale penalizzazione sulla quota retributiva.

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