Data: 04/01/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Cimoroni attacca il trasporto pubblico
L'AQUILA I problemi dell'Ama e del trasporto pubblico aquilano, nel mirino del capogruppo in consiglio comunale di L'Aquila Chiama, Carla Cimoroni.«Anno nuovo, vecchi problemi. Un nuovo decennio è iniziato e nel capoluogo d'Abruzzo la mobilità e i trasporti pubblici sembrano rimasti al Novecento. Mentre il sindaco e l'amministratore di Ama giocano al poliziotto buono e poliziotto cattivo sulla pelle dei lavoratori, delle sorti della mobilità pubblica aquilana sembra non interessarsi nessuno. La cura per salvare l'Ama costerà cara ai lavoratori, come alle cittadine e ai cittadini alla luce dei 1,3 milioni versati dal Comune nelle casse della partecipata per evitare il fallimento a fine anno, che si aggiungono alla revisione del contratto di servizio (1,2 milioni in più all'anno) approvata per "rilanciare" l'Ama appena 3 mesi fa», è la considerazione di Cimoroni.«In quali servizi di trasporto dovrebbe tradursi questo pesante esborso, sembra tuttavia non interessare nessuno; nessuno si chiede in quali altri servizi avrebbe potuto tradursi. Il progetto di fusione con Tua è stato definitivamente accantonato, non è stato nemmeno proposta un'analisi costi/benefici in base alla quale potersi formare un'opinione fondata. Detto questo, è impensabile provare a servire dignitosamente il territorio aquilano, inevitabilmente allargato oltre i confini amministrativi e notoriamente difficile stante l'estensione e la dispersione urbana, se non ci si confronta con Tua su sovrapposizione di percorsi e biglietto unico, tanto per fare qualche esempio concreto. E del resto continua a essere totalmente assente una prospettiva di pianificazione che tenda finalmente a ridefinire il territorio, concentrando e soprattutto "addensando" funzioni e residenzialità, una trasformazione a cui il servizio di trasporto pubblico dovrebbe man mano adeguarsi. Ma questi ragionamenti sono totalmente assenti dal dibattito politico, tutto incentrato sulla guerra aperta tra Fratelli d'Italia e Lega, su Ama e non solo. E sono assenti persino dall'assuefatto dibattito cittadino, tanto la città è rassegnata a non poter contare su un trasporto pubblico degno di questo nome».
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